Dieci grandi banche risolvono la controversia sulla manipolazione degli swap sui tassi di interesse negli Stati Uniti

Dieci grandi banche risolvono la controversia sulla manipolazione degli swap sui tassi di interesse negli Stati Uniti
Dieci grandi banche risolvono la controversia sulla manipolazione degli swap sui tassi di interesse negli Stati Uniti
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Dieci grandi banche, tra cui Bank of America, Goldman Sachs e JPMorgan Chase, pagheranno 46 milioni di dollari per porre fine a una lunga causa antitrust che le accusava di cospirazione per manipolare il mercato degli swap sui tassi di interesse, che oggi pesa 465,9 miliardi di dollari.

Giovedì gli avvocati degli investitori hanno depositato un accordo preliminare presso la corte federale di Manhattan, ponendo fine al caso nazionale durato otto anni.

L’accordo deve essere approvato dal giudice distrettuale Paul Oetken e porta il valore dell’intero accordo in questo caso a 71 milioni di dollari.

Le altre banche partecipanti all’accordo sono Barclays, BNP Paribas, Citigroup, Deutsche Bank, Morgan Stanley, NatWest e UBS.

Gli investitori guidati dalla città di Baltimora e i fondi pensione di Chicago, Los Angeles e Michigan hanno accusato le banche di aver tentato, tra il 2013 e il 2016, di monopolizzare il trading di swap, in parte boicottando tre piattaforme emergenti che offrivano prezzi migliori e consentivano agli investitori buy-side commerciare tra loro.

Ciò avrebbe portato a “enormi profitti” per le banche grazie al loro ruolo di broker, principalmente sotto forma di spread denaro-lettera, hanno affermato gli investitori.

Credit Suisse, ora parte di UBS, ha accettato di pagare nel 2022 25 milioni di dollari per saldare le richieste degli investitori. Nel 2017 un altro giudice ha respinto come imputata una dodicesima banca, la HSBC.

Tutte le banche hanno negato ogni addebito.

Il rifiuto di Oetken a dicembre di certificare un’azione collettiva ha reso il caso degli investitori più difficile, perché spesso è più costoso e non vale la pena per i singoli investitori intentare una causa per conto proprio.

Gli avvocati degli investitori non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento. Secondo i documenti del tribunale, hanno definito l’accordo “un’eccellente ripresa” date le difficoltà nel portare avanti il ​​contenzioso.

Gli swap sui tassi di interesse consentono alle parti di scambiare futuri pagamenti di interessi, solitamente scambiando un tasso fisso con un tasso variabile, al fine di gestire il rischio o scommettere sull’aumento o sulla diminuzione dei tassi.

Il caso fa parte di oltre un decennio di contenzioso a Manhattan che accusa le grandi banche di collusione in vari mercati, compresi i benchmark dei tassi di interesse, i titoli del Tesoro statunitense, le valute e le materie prime.

Si tratta del caso In re : Interest Rate Swaps Antitrust Litigation, US District Court, Southern District of New York, n° 16-md-02704.

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