Cosa ricordare dai mercati finanziari nella prima metà dell’anno

Cosa ricordare dai mercati finanziari nella prima metà dell’anno
Cosa ricordare dai mercati finanziari nella prima metà dell’anno
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Il mercato azionario trainato dall’ascesa dell’intelligenza artificiale

Nei primi sei mesi dell’anno l’indice azionario globale è cresciuto di circa il 15% in euro. Il tema dell’intelligenza artificiale si è rivelato ancora una volta molto promettente. Ciò è dimostrato dalla netta sovraperformance dei titoli tecnologici. Ad esempio, il continuo rialzo dell’iconico Nvidia, il cui prezzo è aumentato di oltre il 150%, contribuendo per oltre il 3% alla performance dell’indice azionario globale nel primo semestre.

La significativa concentrazione osservata nel mercato americano – Nvidia, Microsoft, Alphabet e Apple rappresentano circa il 25% dell’indice S&P 500 – fa presagire l’emergere di una bolla speculativa simile a quella osservata alla fine degli anni ’90?

La situazione attuale ci sembra molto diversa. Le valutazioni non sono stravaganti, con i profitti della maggior parte delle grandi aziende tecnologiche in aumento in modo significativo. Il rischio di correzione risiede quindi piuttosto nella sostenibilità della crescita degli utili, in particolare se la domanda legata all’intelligenza artificiale si indebolisce, cosa che non può essere esclusa.

Sorprendentemente, la progressione dei mercati azionari non è stata in alcun modo rallentata dall’evoluzione dei tassi d’interesse, a priori poco favorevoli agli attivi rischiosi.

Cambiamenti nelle aspettative sui tassi

Le aspettative di tagli dei tassi da parte delle banche centrali dell’Eurozona e degli USA sono state significativamente ridotte negli ultimi mesi, mantenendo i tassi a breve termine su livelli elevati. La BCE ha appena avviato l’allentamento della politica monetaria a giugno, con una prima riduzione (0,25%) dei tassi di riferimento dal 2019. La continuazione dell’allentamento dovrebbe tuttavia essere molto graduale, con un ulteriore calo limitato allo 0,25% previsto dalla Banca Centrale Europea. fine del 2024. Negli USA, il mercato conta ormai su un calo dei tassi vicino allo 0,5% per tutto il 2024. Segnali di indebolimento della dinamica dei consumi e del mercato immobiliare negli USA potrebbero infatti incoraggiare la Federal Reserve a intraprendere una una prima riduzione nei prossimi mesi, nonostante la campagna elettorale in corso.

Recrudescenza del rischio politico

Sul fronte dei rendimenti obbligazionari, abbiamo osservato un aumento dei tassi a 10 anni tedeschi e americani di oltre lo 0,3% dall’inizio dell’anno. La fine del semestre è stata, tuttavia, segnata da un rinnovato appetito per il debito di alta qualità a seguito della chiara recrudescenza del rischio politico all’interno della zona euro.

L’annuncio da parte del presidente Macron dello scioglimento dell’Assemblea nazionale a seguito dei risultati delle elezioni parlamentari europee ha portato ad una forte espansione dei premi di rischio sugli asset francesi. Il divario tra i tassi tra i titoli decennali francesi e quelli tedeschi, ad esempio, ha raggiunto il suo massimo dal 2012. Alla luce dei sondaggi attuali, la probabilità di uno scenario economico in cui la Francia attuerebbe riforme essenziali per ridurre il deficit del settore pubblico, che che oggi raggiunge picchi superiori al 5% del Pil, si sta allontanando notevolmente. Saremo quindi attenti all’evoluzione della situazione politica nel Paese e alle conseguenze in termini di condizioni di finanziamento e di crescita economica che ne conseguono.

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