L’assurdità politica della riforma del LPP

L’assurdità politica della riforma del LPP
L’assurdità politica della riforma del LPP
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L’assurdità politica della riforma del LPP

I calcoli politici sembrano mettere in ombra le sfide della riforma della legge sulle pensioni aziendali e professionali messa al voto il prossimo settembre.

Danièle Felley – Specialista in previdenza

Pubblicato oggi alle 6:38

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La riforma del LPP somiglia alla scena di un dipinto surrealista, popolato di paradossi e incoerenze che affascinano quanto confondono.

In questo teatro dell’assurdo, i ruoli sono invertiti: tradizionalmente, ci si aspetterebbe che la sinistra applaudisse la riforma che favorisce le donne, i lavoratori part-time e i bassi salari, mentre la destra e gli imprenditori dovrebbero criticarla per i suoi costi elevati. Tuttavia, curiosamente, ciascuna fazione assume la posizione opposta, per ragioni che sembrano strettamente politiche, creando un’atmosfera di confusione e un dibattito intensamente polarizzato.

Un punto in particolare suscita emozioni e vivaci dibattiti: il calo dell’aliquota di conversione dal 6,8 al 6%. “Uno scandalo, mia signorina!” esclamano alcuni, anche se, se guardiamo più da vicino e razionalmente, questo calo colpisce solo il 15% degli assicurati. Prendiamo ad esempio la cassa pensioni Migros, che conta 51.000 dipendenti. Il suo direttore, Christoph Ryter, ha recentemente spiegato che solo 23 di questi dipendenti subiranno le conseguenze di questa riduzione. Questa realtà, ricca di contraddizioni, solleva più domande che risposte.

Di fronte a un tale divario tra aspettative politiche e realtà, l’accordo tra le parti diventa imperativo. Tuttavia, i calcoli politici sembrano eclissare l’interesse collettivo, impantanando il dialogo nei miraggi dell’opportunismo politico.

È urgente ricordare che incoraggiare il lavoro part-time e i bassi salari soddisfa un’esigenza sociale fondamentale. Essere assicurati con la LPP non offre solo una copertura pensionistica, ma anche notevoli vantaggi in caso di invalidità e morte, aspetti troppo spesso trascurati.

Certamente, questa riforma è imperfetta e piena di incoerenze, soprattutto durante il periodo di transizione. Infatti, alcuni nuovi pensionati beneficiano di fondi aggiuntivi attraverso ridistribuzioni complesse e arbitrarie, mentre altri, andando in pensione prima o dopo, vengono lasciati indietro. Tuttavia, respingere questa riforma indebolirebbe gravemente il nostro sistema svizzero a tre pilastri, essenziale per la sicurezza finanziaria degli anziani, delle nuove generazioni, dei lavoratori a tempo parziale e delle persone a basso reddito.

Erosione della fiducia

È fondamentale trovare un compromesso, anche se imperfetto, per garantire la sostenibilità del nostro modello pensionistico. Ignorare questi notevoli miglioramenti sarebbe tragico per gli anni a venire. Lasciare da parte questa riforma potrebbe portare ad una graduale erosione della fiducia nel nostro sistema pensionistico, che potrebbe avere significative ripercussioni economiche e sociali. Il ruolo dei politici non dovrebbe essere quello di guadagnare punti a tutti i costi, ma di raggiungere un consenso che avvantaggi la società nel suo insieme. Ciao, sei di destra, sei di sinistra? Ciao, dovresti usare solo il buon senso!

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