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Sostenuta dal segretario di Stato LR Laurence Garnier, che invoca misure di risparmio, la vendita annunciata della rivista creata nel 1970 indigna i suoi dipendenti, che difendono un pilastro del servizio pubblico da cui dipende la sopravvivenza dell'Istituto nazionale degli affari dei consumatori.
Potrebbe essere la fine di un'idea nata nel 1966 per dare peso politico ai consumatori: creare l'Istituto Nazionale dei Consumatori (INC) per difenderli, con il braccio armato, il mensile 50 milioni di consumatori, lanciata nel 1970. Il governo Barnier, in cerca di risparmio, voleva sbarazzarsi della rivista di riferimento, che nel frattempo era diventata 60 milioni di consumatori, che potrebbe essere acquistato dal suo concorrente Cosa scegliere Ma con ciò il ruolo stesso dell’INC rischia di scomparire.
Paradossalmente è stata Laurence Garnier (LR), segretaria di Stato per i consumatori, ad annunciare venerdì 15 novembre il progetto di vendita ai dipendenti dell'INC, con l'obiettivo, ha assicurato, di“ottimizzare l’uso dei fondi pubblici”, sostenendo il “perdita massiccia di abbonati (da 140.000 nel 2019 a 76.000 nel 2024), e un deficit persistente per sette anni. Se l’idea si presenta regolarmente da dieci anni, lo shock resta “brutale” per i dipendenti, spiega Emmanuel Chevallier, ingegnere dell'INC, che testa la tossicità dei prodotti. Soprattutto dopo un nuovo piano