Il sindacato metallurgico IF Metall ritiene che la legge svedese obblighi il produttore americano a informare regolarmente i sindacati sulla situazione finanziaria del gruppo.
Il sindacato metallurgico IF Metall, in conflitto con Tesla, farà causa al gigante americano presso il tribunale industriale in Svezia per non aver voluto comunicare la sua salute finanziaria, ha detto martedì il sindacato. Il documento è pronto e sarà inviato al tribunale al più tardi la prossima settimana, ha dichiarato Tomas With, vicepresidente del sindacato.
La legge svedese obbliga Tesla a informare regolarmente i sindacati sulla situazione finanziaria del gruppo, stima IF Metall, che da otto mesi conduce uno sciopero contro il produttore americano.
I datori di lavoro che non hanno firmato un contratto collettivo – come nel caso del colosso americano – devono informare anche i sindacati che hanno iscritti sul posto di lavoro, secondo la legge.
Da marzo, IF Metall ha tenuto incontri con le officine svedesi di Tesla per ottenere informazioni sulle finanze dell’azienda. “Negli ultimi mesi, il management si è generalmente concentrato sulla necessità di risparmiare (…) Ridurranno il numero dei dipendenti o no?”, chiede Tomas With.
Se la maggior parte delle officine ha fornito questi dati, quella di Uppsala (al centro) ha rifiutato, sostenendo che era in conflitto con IF Metall. Il sindacato ha lanciato uno sciopero alla Tesla alla fine di ottobre, accusandola di rifiutarsi di aderire a un contratto collettivo sui salari.
Negoziati settore per settore, i contratti collettivi costituiscono la base del modello del mercato del lavoro svedese. Coprono quasi il 90% di tutti i dipendenti svedesi e garantiscono loro salari minimi e condizioni di lavoro.
Sebbene siano sindacalizzati, i lavoratori Tesla non beneficiano dei contratti collettivi di settore perché la loro azienda non ha firmato l’accordo. Oltre a IF Metall, altri nove sindacati hanno annunciato misure di solidarietà nei confronti dei dipendenti Tesla, come lavoratori portuali e operai edili.
Lo specialista americano di auto elettriche ha sempre rifiutato le richieste di sindacalizzazione dei suoi 127.000 dipendenti in tutto il mondo.
