Chrome può esistere senza Google? Se l’antitrust statunitense riuscisse a farcela, potremmo avere una risposta a questa domanda nei prossimi mesi.
Già condannato per pratiche anticoncorrenziali nella sua terra natale, Google potrebbe presto vedere i suoi peggiori incubi realizzarsi. Secondo fonti del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti intervistate da Bloombergil gigante della ricerca potrebbe essere costretto a sbarazzarsi di Chrome.
L'idea di smantellare le attività di Google, già menzionata qualche settimana fa, sembra aver fatto strada all'interno dell'ecosistema giuridico americano. Secondo Bloombergla giustizia attaccherebbe innanzitutto Chrome, perché ritiene che possedere il browser web più utilizzato al mondo darebbe a Google un vantaggio ingiusto nel mercato della pubblicità online.
In altre parole, Chrome continuerebbe ad esistere, ma “Google Chrome” no.
Di cosa sono accusati Chrome e Google?
Secondo il Ministero della Giustizia, il tracciamento degli utenti Internet consentito da Chrome alimenta infatti il profilo digitale di ciascun utente Internet e consente a Google di pubblicare annunci pubblicitari ancora più mirati, rafforzando di fatto la posizione di Google come attore chiave nella pubblicità online. Anche il modo in cui Google utilizza Chrome per spingere il suo Chatbot Gemini (che potrebbe presto trasformarsi in un agente multiuso) è visto negativamente dai tribunali.
Google potrebbe anche essere costretto a condividere i risultati dei suoi motori di ricerca con altre società per riequilibrare un po’ il mercato e offrire più opzioni agli editori di siti web per sfuggire alla sorveglianza della sua intelligenza artificiale.
Android, invece, sembra essere messo da parte e sembra che nessuno dei rimedi scelti per il monopolio di Google imponga all'azienda di sbarazzarsi del proprio sistema operativo mobile. Dovrebbe semplicemente smettere di imporre i suoi servizi (come il suo motore di ricerca e il suo Play Store) su miliardi di smartphone in tutto il mondo. Ricordiamo per inciso che Google sta valutando una sorta di fusione tra Android e Chrome OS.
La risposta nel 2025
In risposta a queste potenziali soluzioni radicali, Google sostiene che tali misure “danneggerebbero i consumatori, gli sviluppatori e la leadership tecnologica Americano proprio quando ce n’è più bisogno.» L’azienda arriva addirittura a suggerire che il Dipartimento di Giustizia “continua a sostenere un progetto radicale che vada ben oltre le questioni giuridiche sollevate da questa vicenda».
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Se il caso arrivasse fino alla chiusura formale, il futuro di Chrome potrebbe finire nelle mani di altri colossi del web, anche se molti sono già sotto l'occhio vigile dello stesso Dipartimento di Giustizia per le stesse questioni di abuso di posizione dominante. La decisione finale sulle soluzioni adottate nei confronti di Google dovrebbe avvenire il prossimo agosto, con un aggiornamento sullo stato di avanzamento nell'aprile 2025.