ZURIGO (Reuters) – L’autorità federale svizzera di vigilanza sui mercati finanziari Finma ha chiuso mercoledì la procedura d’esame sull’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, stabilendo che la fusione non pone problemi sotto il profilo della concorrenza, nonostante le raccomandazioni dell’autorità di vigilanza della concorrenza del Paese (Comco). ) che ha ritenuto necessario un ulteriore riesame.
“La fusione di UBS con Credit Suisse non elimina la concorrenza effettiva in nessun segmento di mercato, anche se UBS è riuscita a rafforzare la sua posizione di mercato in alcuni segmenti parziali”, ha giudicato l’osservatorio della borsa svizzera in un comunicato stampa.
L’acquisizione d’emergenza del Credit Suisse da parte di UBS, orchestrata dalle autorità, ha scatenato in Svizzera un vivace dibattito sulla predominanza di UBS sul settore bancario e sull’economia svizzera nel suo complesso.
Dopo la decisione della Finma, mercoledì UBS ha dichiarato che proseguirà l’integrazione del Credit Suisse.
La decisione della Finma fa seguito a un rapporto della Comco inviato a settembre all’Autorità di vigilanza della borsa e reso pubblico questo mercoledì, che nelle sue conclusioni raccomandava alla Finma non solo di aprire un’indagine preliminare, ma anche di condurre un esame approfondito.
La Comco ha constatato che l’acquisizione aveva indebolito la concorrenza nel settore della gestione patrimoniale e che nel settore bancario aziendale “attualmente non esiste un’alternativa vera e propria” a UBS.
La banca svizzera, che ha acquistato la sua rivale l’anno scorso, aveva inizialmente considerato la vendita delle attività nazionali di Credit Suisse prima di fare marcia indietro.
(Scritto da Oliver Hirt, Noele Illien e Andrey Sychev, versione francese Leo Marchandon, a cura di Blandine Hénault)
