L’Etiopia consentirà alle banche straniere di creare filiali locali e agli stranieri di acquisire partecipazioni in istituti di credito nazionali, secondo un progetto di legge approvato dal governo venerdì, come parte del più ampio piano del governo per liberalizzare l’economia.
Questo paese di oltre 100 milioni di abitanti è una delle più grandi economie dell’Africa sub-sahariana ed è stato a lungo ambito dagli investitori stranieri dopo essere stato chiuso per decenni.
Le autorità stanno aprendo il Paese agli investimenti stranieri in settori quali quello bancario, delle telecomunicazioni, dei trasporti e dell’aviazione.
“A una banca estera ben consolidata, rispettabile e finanziariamente solida può essere consentito di stabilire (a) una filiale bancaria estera parzialmente o interamente controllata, o di aprire una banca estera.
o un ufficio di rappresentanza, o per acquisire azioni di una banca”, si legge nel disegno di legge.
Il disegno di legge, che i legislatori devono prima approvare, prevede che le filiali delle banche straniere debbano includere residenti locali non etiopi nel consiglio di amministrazione.
Secondo il disegno di legge, la partecipazione complessiva dei cittadini stranieri e delle organizzazioni etiopi di proprietà straniera in una banca sarà limitata al 40% delle azioni totali. La partecipazione diretta degli investitori strategici sarà limitata al 30%.
“Queste legislazioni rappresentano un passo importante nella creazione di solide basi per la crescita e nel rafforzamento della credibilità, della responsabilità, della trasparenza e della governance della Banca nazionale dell’Etiopia”, ha affermato la banca centrale in un comunicato stampa.
Il settore bancario dell’Etiopia è dominato dalla Banca Commerciale dell’Etiopia, di proprietà statale, e il settore conta 29 operatori, tutti di proprietà locale.
Nel maggio dello scorso anno, la banca centrale annunciò che avrebbe offerto cinque licenze bancarie agli investitori stranieri entro cinque anni.
