il Leone australiano finalizza il ritiro del litio a beneficio della Cina

il Leone australiano finalizza il ritiro del litio a beneficio della Cina
il Leone australiano finalizza il ritiro del litio a beneficio della Cina
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(Agenzia Ecofin) – Nel maggio 2024, Leo Lithium ha annunciato la vendita alla cinese Ganfeng della sua restante partecipazione nel progetto maliano Goulamina. L’importo della transazione è di 342,7 milioni di dollari.

In Mali, il governo ha approvato la vendita da parte di Leo Lithium della sua quota rimanente nella prima miniera di litio del paese, Goulamina, alla cinese Ganfeng Lithium. È l’annuncio fatto il 14 giugno dalla società australiana che precisa che tale autorizzazione da parte del Ministero delle Miniere è soggetta al pagamento dell’imposta sulle plusvalenze.

Questo è un passo positivo nel processo di eventuale ritiro di Leo Lithium dal progetto. Anche se sarebbe stato preferibile che Leo restasse coinvolto nel Goulamina, riteniamo che, in assenza di un accordo fattibile con il governo maliano, questa linea d’azione sia nel migliore interesse di tutte le parti interessate.“, ha dichiarato Simon Hay, CEO di Leo Lithium.

Tieni presente che l’imposta sulle plusvalenze si applica agli investitori che vendono beni mobili o immobili. Leo Lithium, ad esempio, indica di aver pagato 7,6 milioni di dollari quando ha finalizzato la vendita da 65 milioni di dollari di una partecipazione del 5% in Goulamina a Ganfeng a maggio. Per quanto riguarda la parte restante della quota di Leo, la società australiana ha concordato con il suo partner cinese un prezzo di 342,7 milioni di dollari, una parte della quale andrà al Mali.

Ricordiamo che la società cinese deterrà il 65% della prima miniera del Mali, una volta finalizzata l’operazione con Leo Lithium. In conformità con il nuovo codice minerario maliano, Bamako ha ottenuto una partecipazione del 30% in Goulamina e il 5% delle azioni della miniera sono riservate agli investitori locali.

Secondo il governo, Goulamina dovrebbe fruttare più di 100 miliardi di FCFA all’anno (circa 163 milioni di dollari al cambio attuale), dopo la sua entrata in produzione prevista per il prossimo agosto. Sono inoltre previsti fino a 250 miliardi di FCFA (407,8 milioni di dollari) di fatturato per le società maliane che forniranno servizi di subappalto alla miniera.

Emiliano Tossou

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