Risparmio precauzionale: perché i marocchini conservano così tanti contanti?

Risparmio precauzionale: perché i marocchini conservano così tanti contanti?
Risparmio precauzionale: perché i marocchini conservano così tanti contanti?
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Perché i marocchini accumulano così tanti contanti nonostante l’aumento dei pagamenti elettronici? Un nuovo studio della Banca Al-Maghrib rivela che tra il 60% e l’80% delle banconote di grosso taglio in circolazione sono state accumulate nel 2021, rappresentando quasi il 20% del PIL. Un paradosso preoccupante per la Banca Centrale, che deve gestire la massa monetaria. Risparmio precauzionale o economia informale? Decifrare questo fenomeno controcorrente.

Negli ultimi anni molti paesi si sono trovati ad affrontare un “apparente paradosso del contante”. Nonostante il calo dell’uso del contante nelle transazioni quotidiane a favore dei pagamenti elettronici e mobili, la domanda complessiva di banconote e monete continua ad aumentare.

Questo fenomeno è spiegato da un maggiore utilizzo della valuta fiat come riserva di valore a fini di accumulo.

Questa dinamica preoccupa le banche centrali, poiché livelli elevati di accumulo possono complicare la conduzione della politica monetaria e minacciare la stabilità finanziaria. Una nuova ricerca della Banca Al-Maghrib, pubblicata di recente, mira a comprendere meglio la portata di questo fenomeno in Marocco.

Gap tra crescita, circolazione, stagionalità: trittico di analisi
Lo studio analizza la misura in cui l’aumento della circolazione fiat è guidato dall’accumulo piuttosto che dalle transazioni. Valuta il livello della domanda non transazionale di contante e la sua evoluzione a partire dagli anni 2000 in Marocco.

Per stimare la liquidità accumulata vengono utilizzati tre metodi empirici indiretti, vale a dire il metodo del rapporto, il metodo della durata di vita e il metodo della stagionalità. Tutti si basano sull’ipotesi che l’accaparramento riguardi soprattutto i tagli elevati (100 e 200 dirham), mentre i tagli piccoli siano utilizzati quasi esclusivamente per le transazioni.

Il metodo del rapporto deduce gli importi accumulati analizzando le differenze di crescita tra tagli grandi e piccoli. Il metodo della durata di vita confronta i tempi di circolazione effettivi di diversi tagli. Infine, il metodo della stagionalità mette a confronto le strutture stagionali dei principali tagli e un indicatore di transazione come il consumo.

Banconote accumulate: 20% del PIL nel 2021
Qualunque sia l’approccio scelto, i risultati convergono verso un aumento significativo del contante non destinato alle transazioni a partire dal 2000. Secondo le stime, tra il 60% e l’80% delle banconote da 100 e 200 dirham in circolazione sono state tesaurizzate nel 2021, pari a quasi il 20% del totale delle banconote marocchine. PIL. Questi alti livelli di accumulo, tuttavia, devono essere sfumati.

Da un lato, i metodi di stima presentano limitazioni tecniche. D’altro canto, la struttura dell’economia marocchina, con un significativo risparmio non bancario e un significativo settore informale, può in parte spiegare queste cifre. La circolazione delle banconote negli ambiti chiusi dell’economia informale potrebbe così prolungare la loro durata di vita reale.

Il puzzle delle autorità monetarie
Nonostante queste riserve, lo studio evidenzia la portata del fenomeno dell’accaparramento in Marocco. Ciò dovrebbe infatti attirare l’attenzione delle autorità monetarie, perché incide sulla quantità di moneta in circolazione, elemento chiave nella conduzione della politica monetaria. Una migliore comprensione delle motivazioni di questo risparmio precauzionale è necessaria per garantire una gestione ottimale dell’offerta di moneta.

Mehdi Idrissi / Ispirazioni ECO

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