La 12esima edizione di Brand Footprint, il rapporto di Kantar che analizza il comportamento dei consumatori in 62 mercati che rappresentano il 76% della popolazione mondiale e l’86% del PIL mondiale, rivela che per la prima volta la spesa media alimentare per famiglia ha superato i 1.000 dollari, una crescita del quasi il 60% rispetto al livello di spesa registrato dieci anni prima, nel 2013. In media, la spesa per i marchi di beni di consumo è aumentata dell’8,6% raggiungendo i 1.052 dollari per acquirente. Crescita trainata dall’inflazione alimentare – in crescita del 4% in media nel corso dell’anno – e dalla tendenza a indulgere in casa e ad acquistare prodotti di fascia alta per compensare le strategie di adattamento adottate di fronte all’aumento del costo della vita. L’integrazione di questi acquisti di piacere e di prodotti di marca di fascia alta si traduce in un aumento medio della spesa per articolo del 6,7%. Gli acquirenti negli Stati Uniti hanno speso di più in beni di consumo confezionati, con una media di 3.063 dollari per famiglia, mentre il Bangladesh ha avuto la spesa media più bassa, con meno di 159 dollari per famiglia.
Coca-Cola, il marchio più venduto
Coca-Cola resta il marchio più acquistato al mondo per il 12° anno consecutivo. La penetrazione – ovvero la percentuale di famiglie che acquistano il marchio – è aumentata del 2,6%. Il marchio è stato scelto sugli scaffali quasi 8,3 miliardi di volte dai consumatori. Red Bull è il marchio di beni di largo consumo in più rapida crescita (17,8%) in termini di numero di acquisti (1,43 miliardi di volte), grazie alla cattura di nuovi acquirenti in mercati come Brasile, Cina continentale, Francia, Germania e Stati Uniti. Sunsilk è il marchio di maggior successo al mondo in termini di attrazione di nuovi acquirenti, con oltre 26 milioni di nuove famiglie che hanno acquistato il marchio nel 2023.
Hard discount in aumento
La distribuzione della spesa tra marchi globali, marchi locali e prodotti alimentari a marchio del distributore continua ad evolversi. La spesa per i prodotti a marchio del distributore è aumentata di 0,5 punti percentuali al 22,7%. Nonostante il calo delle vendite unitarie, i marchi globali sono riusciti a trattenere il 30% della spesa attraverso l’aumento dei prezzi e l’acquisto di prodotti premium. Visitare negozi diversi rimane una strategia di coping, con le uscite per fare acquisti in aumento del 2,4%. Gli hard discount alimentari hanno registrato un aumento della spesa al consumo del 10,3% per raggiungere il 16% a livello globale (e il 24,5% in Europa occidentale).
