Bassa volatilità ma nessun “Volmaggedon” da temere – manager

Bassa volatilità ma nessun “Volmaggedon” da temere – manager
Bassa volatilità ma nessun “Volmaggedon” da temere – manager
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PARIGI, 24 maggio (Reuters) – La volatilità dei mercati americani continua a diminuire nonostante le incertezze economiche, ma i confronti con il periodo precedente il “Volmaggedon” del 2018 non sono rilevanti, secondo diversi manager.

Giovedì il VIX ha toccato 11,52 punti, il livello più basso dal 2019, poiché il rally degli ultimi sei mesi nei mercati azionari statunitensi ha ridotto la domanda di coperture opzionali.

La forte domanda di strategie short volatility ha amplificato questo calo: secondo i dati citati da Lombard Odier, il patrimonio degli ETF (fondi quotati) esposti a queste strategie è aumentato da uno a cinque miliardi di dollari tra gennaio 2023 e maggio 2024.

“Non si tratta semplicemente di un fenomeno passeggero, ma piuttosto di un segno di una crescente attrazione per queste strategie come alternative alle azioni”, soprattutto tra gli investitori privati, osserva Florian Ielpo, responsabile della ricerca presso Lombard Odier IM.

Mentre il livello storico dell’indice VIX è intorno ai 19,7 punti, e 17,1 punti nei periodi di “atterraggio morbido” dell’economia – una fase di rallentamento dell’attività e dell’inflazione senza aumento della disoccupazione -, l’indice quest’anno raggiunge i 12,5 punti in media, sottolinea IM lombardo.

Il rischio è quindi quello che si ripeta il “Volmaggedon” del 2018, quando furono liquidate d’urgenza importanti posizioni corte. I timori per le tensioni commerciali sino-americane hanno contribuito notevolmente al rimbalzo del VIX, che in pochi giorni è passato da circa dieci punti a oltre 50, provocando perdite significative.

FRAGILITÀ

“Un periodo di bassa volatilità prolungata paragonabile a quello del 2017 (durante il quale si sono sviluppate strategie di volatilità breve, ndr) sembra improbabile data la fragilità che sta cominciando ad apparire nel settore tecnologico”, stimano gli strateghi di BofA.

Le variazioni dei prezzi delle maggiori capitalizzazioni stanno raggiungendo livelli storici, ricorda la banca, mentre la possibile comparsa di una bolla legata all’intelligenza artificiale dovrebbe sostenere la volatilità.

Una svolta sui mercati azionari potrebbe derivare anche dalla politica monetaria, poiché la banca centrale continua a rinviare il suo primo taglio dei tassi e i recenti dati statunitensi hanno deluso.

“Se l’economia americana inizia effettivamente a rallentare mentre la Fed continua a ritardare i tagli dei tassi a fronte di un’inflazione resiliente, allora l’attuale debolezza del VIX riflette una mancanza di anticipazione da parte degli investitori… e un rimbalzo del VIX è prevedibile in futuro. poco tempo”, nota Alexandre Baradez, responsabile dell’analisi di mercato di IG France.

“L’analisi delle attuali posizioni speculative sul VIX non evidenzia alcun eccesso a differenza del periodo 2017/2018”, rassicura l’analista. (Scritto da Corentin Chappron, a cura di Blandine Hénault)

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