Parigi (awp/afp) – Lunedì i mercati azionari mondiali procedono, ottimisti come la scorsa settimana riguardo alla capacità delle banche centrali di abbassare presto i tassi di riferimento.
In Europa, intorno alle 11:40 GMT, la Borsa di Parigi è salita dello 0,51%, Londra ha guadagnato lo 0,25% e Francoforte lo 0,45%. Solo Milano ha evidenziato un forte calo, pari all’1,39%, gravato dal calo dei titoli del settore bancario. Zurigo era chiusa.
Poiché il lunedì di Pentecoste è un giorno festivo in diversi paesi europei, alcuni investitori potrebbero stare lontani dalle sale di negoziazione, il che potrebbe esacerbare le variazioni.
In Asia, i mercati azionari di Shanghai (+0,54%) e Hong Kong (+0,42%) sono stati sostenuti dagli annunci del governo cinese di sostegno al settore immobiliare del paese, che rappresenta un quarto dell’economia mondiale del paese ed è in crisi sta pesando sull’intera economia cinese.
Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,73%.
A New York, i tre principali indici azionari vengono annunciati leggermente al rialzo in base ai loro contratti futures.
“Il rally globale dei titoli azionari è stato sostenuto dalla speranza che una minore inflazione negli Stati Uniti avrebbe consentito non solo alla Federal Reserve (Fed) di iniziare a tagliare i tassi quest’anno, ma anche ad altre importanti banche centrali, come la Banca Centrale Europea (BCE) e la Banca d’Inghilterra (BoE), di portare avanti il piano di riduzione dei propri tassi”, ricorda Ipek Ozkardeskaya, analista della Swissquote Bank.
L’ordine del giorno di lunedì prevede diversi interventi dei banchieri centrali americani.
Poi, “sul fronte macroeconomico, i trader e gli analisti avranno ancora molto da fare questa settimana, con importanti dati economici aggiuntivi provenienti dall’UE” e dati sull’inflazione per Giappone, Canada e Regno Unito, sottolinea Pierre Veyret, analista di ActivTrades.
Mercoledì vedrà tra l’altro la pubblicazione del verbale dell’ultima riunione della Fed e quello dei risultati del colosso americano dei chip elettronici Nvidia.
Attento al petrolio in Medio Oriente ___
Sui mercati del greggio, gli investitori restano attenti e cauti sugli sviluppi successivi alla morte del presidente iraniano e all’annuncio dei problemi di salute del re saudita.
Dopo un aumento all’inizio della sessione, i prezzi sono scesi intorno alle 11:30 GMT. Il barile di Brent del Mare del Nord, con consegna a luglio, perde lo 0,24% a 83,78 dollari. Il suo equivalente americano, il barile di West Texas Intermediate (WTI), con consegna a giugno, è sceso dello 0,35% a 79,78 dollari.
Saudia ordina da Airbus ___
Il gruppo Saudia, proprietario dell’omonima compagnia aerea di bandiera saudita, ha annunciato lunedì che effettuerà un ordine fermo per 105 aerei Airbus (+1,16% a Parigi), accogliendo con favore un “accordo storico”, il più importante della storia del la ricca monarchia del Golfo.
Sempre nel settore aereo, la compagnia irlandese Ryanair perde l’1,39% a Dublino, dopo aver pubblicato un utile netto in crescita del 34%, a 1,92 miliardi di euro, per il suo esercizio annuale scaglionato, chiuso a fine marzo, ma offuscato costi in aumento.
Dischi in metalli ___
I metalli preziosi beneficiano delle aspettative di tagli dei tassi. Intorno alle 11:35 GMT, l’oro è salito dello 0,67% a 2.431,40 dollari l’oncia, dopo aver precedentemente superato il suo massimo storico, raggiungendo 2.450,07 dollari l’oncia, mentre l’argento ha toccato un nuovo massimo da dicembre 2012, a 32,51 dollari l’oncia.
Il rame, da parte sua, ha raggiunto il picco di 11.104 dollari la tonnellata, un massimo storico.
Il prezzo del rame è in forte aumento “a causa del crescente divario tra le prospettive di aumento della domanda”, in particolare per i veicoli elettrici e i data center, “e la lentezza dell’offerta globale”, ha spiegato all’AFP Ipek Ozkardeskaya, analista di Swissquote.
Sul mercato valutario, l’euro è rimasto pressoché stabile (-0,05%), a 1,0864 dollari per euro.
Bitcoin ha guadagnato l’1,52%, a 67.159 dollari.
Sul mercato obbligazionario i tassi di interesse sui prestiti degli Stati europei e degli Stati Uniti sono rimasti stabili.
afp/rp