Strategia, obbligo, internazionalizzazione: queste le istituzioni belghe che hanno cambiato nome

Strategia, obbligo, internazionalizzazione: queste le istituzioni belghe che hanno cambiato nome
Strategia, obbligo, internazionalizzazione: queste le istituzioni belghe che hanno cambiato nome
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A volte il cambio di nome è dettato da un cambiamento strategico, da un nuovo posizionamento o da un’evoluzione dell’azienda. Quando è stato necessario trovare capitali per finanziare lo sviluppo della nostra colonia, il Congo, abbiamo creato la Lotteria Coloniale. È facile capire che questo nome non poteva continuare dopo l’indipendenza del Congo. Nacque così la Lotteria Nazionale.

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Per quanto riguarda Belgacom, il passaggio a Proximus si è reso necessario per dare l’immagine di un’azienda orientata alla tecnologia, moderna, ma anche più internazionale. Altra azienda di telecomunicazioni nel nostro panorama, Mobistar è diventata Orange nel 2016, nella logica di internazionalizzazione voluta dalla società madre Orange (ex Telecom). Nella stessa logica, anche i cari vecchi GB che passavano sotto la bandiera del gruppo francese Carrefour hanno cambiato nome cambiando proprietà.

Scandali che spingono per un cambio di nome

A volte è lo scandalo a costringere l’azienda a cambiare nome, per migliorare la propria immagine, come nel caso di Smap. Questa compagnia d’assicurazioni è stata colpita da uno scandalo, il suo direttore Léon Lewalle è stato accusato e multato ingenti somme di denaro a scapito della compagnia d’assicurazioni. Il cambio di nome è stato radicale, adottando Ethias per dimostrare l’etica come valore fondamentale dell’azienda.

Speculoos, Cara Pils,…: non tocchiamo tutti i nomi!

Anche nel tuo carrello, i marchi si evolvono. Nel 2020, quando Lotus decise di rinominare la sua famosa “Speculoos” per adottare il nome americano del biscotto “Biscoff”, i puristi gridarono allo scandalo.

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Ma per il gruppo si trattava di un modo coerente per standardizzare il nome del suo prodotto in tutto il mondo. Un grande successo per l’azienda la cui capitalizzazione di mercato ha appena raggiunto i 10 miliardi di euro.

La rabbia dei consumatori non ha fatto piegare la Lotus, ma non è stata la stessa storia quando Colruyt ha voluto cambiare il nome della sua Cara Pils per renderla “Everyday Pils”. Le richieste di boicottaggio e le petizioni costringeranno il distributore a fare marcia indietro. “Non avevamo ancora preso una decisione definitiva sul nome della birra stessa. Ora che sappiamo che molte persone hanno un forte legame emotivo con la Cara Pils, per noi è più chiaro: Cara Pils rimane Cara Pils, promesso.” dovrà riconoscere Colruyt.

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