Di nuovo in attivo, UBS continua a rimborsare gli aiuti della BNS – rts.ch

Di nuovo in attivo, UBS continua a rimborsare gli aiuti della BNS – rts.ch
Di nuovo in attivo, UBS continua a rimborsare gli aiuti della BNS – rts.ch
-

UBS ha continuato a rimborsare gli aiuti forniti dalla Banca nazionale svizzera (BNS) nell’ambito dell’assorbimento del Credit Suisse, rimborsando ulteriori 9 miliardi di franchi di liquidità di emergenza. Anche la banca è tornata in utile nel primo trimestre.

Dei 38 miliardi ancora in sospeso alla fine del 2023, compreso l’ultimo pagamento, sono stati rimborsati circa 29 miliardi di franchi, si legge in un comunicato stampa pubblicato martedì. I restanti 9 miliardi dovranno essere versati nei prossimi mesi.

Nel marzo 2023 il Credit Suisse, allora sull’orlo della bancarotta, aveva ottenuto circa 50 miliardi come parte degli aiuti d’emergenza. La Banca centrale svizzera aveva inoltre concesso altri 100 miliardi sotto forma di prestiti di liquidità garantiti dalla Confederazione e la stessa somma sotto forma di aiuti aggiuntivi.

L’UBS ha completato il programma di prestito l’anno scorso e ha rimborsato l’aiuto.

Riduzione dei costi

Anche la banca delle tre chiavi è tornata in cifre nere nei primi tre mesi del 2024, dopo due perdite consecutive. Nel primo trimestre UBS ha registrato un utile operativo di 12,7 miliardi di dollari, ovvero un aumento del 16,5% rispetto al trimestre precedente, ha annunciato martedì in un comunicato stampa.

I risultati finanziari del colosso bancario zurighese sono ancora fortemente influenzati dall’integrazione di Credit Suisse, finalizzata nel giugno 2023 e che rende irrilevante un confronto annuale.

La banca è riuscita a ridurre i costi, che sono scesi del 10,4% a 10,3 miliardi di dollari.

Importanti afflussi di liquidità

L’utile netto di UBS si è attestato a 1,8 miliardi di dollari (1,6 miliardi di franchi), dopo una perdita netta di 279 milioni nel quarto trimestre del 2023 e di 715 milioni nel terzo trimestre dell’anno scorso.

A prova della rinnovata fiducia, la prima banca svizzera ha registrato importanti afflussi di liquidità, pari a 27 miliardi di dollari nelle attività di gestione patrimoniale globale e 21 miliardi nell’asset management.

Continua a pesare la pesante integrazione di Credit Suisse, avviata nel marzo 2023 su richiesta del Consiglio federale per salvare l’ex banca numero due dal fallimento. I costi legati all’integrazione dell’ex vicino Paradeplatz hanno quindi raggiunto 1 miliardo di dollari nel primo trimestre. Dovrebbero ammontare a 1,3 miliardi nel secondo trimestre e a 3,5 miliardi entro la fine del 2024.

ats/iar

-

PREV Drupal Starshot, il progetto che vuole semplificare l’accesso ai CMS open source
NEXT Agricoltura: la società Palm Côte d’Ivoire prevede di pagare 8,709 miliardi di FCFA in dividendi ai suoi azionisti