Pubblicato il 6 maggio 2024 alle 05:45.
Dopo anni di rapida crescita, le neo-banche sono ancora alla ricerca della redditività, o cercano di stabilizzarla. In Europa, l’azienda tedesca con 8 milioni di clienti N26 ha dichiarato lo scorso novembre di sperare di raggiungere la “redditività mensile complessiva” nella seconda metà del 2024. Il suo principale concorrente in Europa, la britannica Revolut, che vanta più di 40 milioni di clienti, ha registrato un utile per il secondo anno consecutivo nel 2022 a 5,8 milioni di sterline (6,6 milioni di franchi). Una cifra pubblicata solo a dicembre 2023, ma in forte calo rispetto al 2021, quando ammontava a 26,3 milioni di sterline. I risultati dello scorso anno non sono ancora disponibili, ma «per il 2023 prevediamo profitti significativamente più alti e dovremmo raddoppiare il nostro fatturato», indica un portavoce della neo-banca. Secondo gli ultimi risultati pubblicati, il fatturato di Revolut è stato di 1,1 miliardi di sterline (1,2 miliardi di franchi), rispetto ai 786 milioni del 2021.
A differenza di Revolut, N26 ha visto il suo sviluppo ostacolato. Nel 2021, BaFin, l’autorità federale di vigilanza finanziaria tedesca, le ha vietato di acquisire più di 50.000 nuovi clienti al mese, accusandola di non fare abbastanza per combattere il riciclaggio di denaro. Una misura che è stata leggermente allentata alla fine dello scorso anno. D’altro canto Revolut è ancora in attesa di ottenere la licenza bancaria, richiesta tre anni fa, nel Regno Unito. “Per operatori come N26 o Revolut, la crescita rimane per il momento centrale”, sottolinea Andreas Dietrich, professore di finanza all’Università di Lucerna (HSLU). Di conseguenza, non poter beneficiare appieno delle economie di scala [engendrées par la croissance du nombre de clients, ndlr] è una situazione molto scomoda per una neo-banca, che dipende anche dalla pazienza degli investitori”.
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