Spettacolo Vinocap a Cap d’Agde: ad Alignan, il vento nuovo di Larose

Spettacolo Vinocap a Cap d’Agde: ad Alignan, il vento nuovo di Larose
Spettacolo Vinocap a Cap d’Agde: ad Alignan, il vento nuovo di Larose
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Si svolgerà da giovedì 9 maggio a sabato 11 maggio, sulle banchine del Centre-Port du Cap, la 15esima edizione della fiera enoturistica più importante del sud della Francia, dove sono attesi oltre un centinaio di espositori. Fino ad allora, Midi Libre ti invita a incontrare molti dei suoi attori. Questa domenica troviamo Magali e Joël Larose, dell’omonimo Gaec, con sede ad Alignan-du-Vent.

Ci perdonerete se osiamo varcare i confini (amministrativi) della comunità dell’agglomerato Hérault-Mediterraneo, per entrare nelle aspre terre di Alignan-du-Vent, a due passi da noi.

10.000 bottiglie all’anno, il resto alla “coopé”

Un villaggio che portava bene il suo nome quella sera di aprile in cui incontrammo Magali e Joël Larose, proprietari dell’omonima Gaec. Gli appassionati di Vinocap, che si sono avvicinati alla vinificazione qualche anno fa, “per vedere come sarebbe”testimonia Magali.

Dei 32 ettari della tenuta, quattro sono dedicati alla produzione di 10.000 bottiglie disponibili in tre colori e otto annate. Il resto viene portato nella cantina della cooperativa del villaggio, “ed è questo che ci permette di vivere”tiene a precisare l’enologo.

Anfore dell’Aude

Resta il fatto che i vini dell’azienda meritano di essere scoperti. Pensiamo a questo rosato fermentato in botti di rovere o al duo Carignan-Grenache invecchiato in anfore di argilla progettate nell’Aude, che completano quanto basta i tannini (e la sensazione dell’alcol). Per quanto riguarda l’annata Prestige (15€), ci vorrebbe una pagina intera per spiegare le operazioni che rendono questa bottiglia qualcosa di raro. La coppia Larose voleva lasciarsi andare, ci è riuscita! Il tutto senza un consulente enologo “per dettarci la messa”cigola la proprietaria del locale, che dopo aver lavorato a Narbonne presso Languedoc-Roussillon Origine (LRO), ora si dedica a tempo pieno al suo settore.

Raccolta manuale, pressatura a “papète”…

A proposito, ce lo saremmo dimenticato: Gaec Larose è nel campo dell’agricoltura biologica e ama farlo sapere alla gente. Dopo aver seguito il padre e il nonno, Joël ora lavora secondo la propria visione delle cose. Irrorazione delle viti con spray all’ortica e buccia d’arancia, nessun utilizzo di filtrazione del vino, imbottigliamento secondo il calendario lunare… la famiglia Larose ha principi ben ancorati e annate ad essi fedeli. In cantina, stessa storia: qui l’artigianalità e l’intraprendenza regnano sovrane. Quando non viene utilizzato come punto di degustazione, il torchio in legno “papète” viene sempre utilizzato durante la vendemmia, vendemmia che viene effettuata a mano sui quattro ettari adibiti alla vinificazione. Per quanto riguarda l’imbottigliamento, anche questo viene effettuato a mano e in famiglia, in modo da controllare la filiera produttiva dalla A alla Z.

Il piacere dei saloni

A Vinocap, potrete degustare le bottiglie di Domaine Larose sul lato del Quai de la Trinquette, verso il fondo del salone, dove spesso si annidano le buone sorprese. “Scambiare conversazioni, incontrare clienti è divertente”, apprezzano Magali e Joël che, il giorno della nostra intervista, erano appena arrivati ​​da una fiera organizzata a Mende (48). Un must per i viticoltori che desiderano farsi conoscere, con notevoli benefici per l’azienda. “La partecipazione a Vinocap ci ha permesso di fidelizzare i clienti che venivano a trovarci ad Alignan dopo la fiera e qualche ordine da noi ogni anno”. Un’ottima sintesi della filosofia Vinocap.

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