Nichel: davanti all’SLN di Nouméa, il sindacato CSTNC chiede la partenza della direzione

Nichel: davanti all’SLN di Nouméa, il sindacato CSTNC chiede la partenza della direzione
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La Confederazione dei Sindacati dei Lavoratori della Nuova Caledonia si è mobilitata questo venerdì mattina davanti alla fabbrica SLN di Doniambo. Il sindacato, che detiene la maggioranza nelle miniere gestite dall’azienda, chiede le dimissioni del management. E si rammarica che le strategie messe in atto per salvare l’industriale non abbiano avuto successo.

“Direzioni SLN = incompetenti, uscite!” Il messaggio non potrebbe essere più chiaro, questo venerdì mattina, su uno striscione installato a Doniambo. La Confederazione dei sindacati dei lavoratori della Nuova Caledonia si è mobilitata per alcune ore davanti al sito industriale di Nouméa, con diverse decine di manifestanti, dipendenti della fabbrica o provenienti da centri minerari come Tiébaghi ​​​​a Koumac, Népoui a Poya o anche Kouaoua.

La CSTNC, con la mia maggioranza, lo chiede “un rinnovamento totale del Codir”. Secondo lui il comitato direttivo a capo dell’azienda è responsabile della situazione attuale. Il sindacato sottolinea quelli che definisce i fallimenti delle strategie e dei piani sociali messi in atto dalla Société Le Nickel e dalla sua società madre Eramet. Esempio: il prestito di 63 miliardi di franchi CFP condizionato a tre componenti. Per la Confederazione è stato attuato solo l’aumento dell’orario di lavoro. Non sono stati invece raggiunti gli obiettivi riguardanti la riduzione del costo dell’energia e lo sviluppo delle esportazioni.

Per salvare la SLN, il sindacato “necessario” una cartina “degno di questo nome”, che tiene conto della realtà delle miniere e delle fabbriche. Esprime anche il suo sostegno alla dottrina del nichel portata avanti dalla provincia del Nord. Questa mattina si è svolto un incontro lampo con la direzione. Interrogata da NC 1, non ha voluto parlare.

Poche ore prima di questa mobilitazione annunciata, Eramet ha pubblicato i suoi risultati per il primo trimestre del 2024. Il gruppo minerario francese ha visto il suo fatturato diminuire del 15%. Spiega di essere stato penalizzato da “una forte contrazione dei prezzi”, e il calo delle vendite realizzato dalla sua filiale caledoniana. Viene discusso anche il contesto attuale del Caillou, segnato in particolare dalla cessazione dello sfruttamento nella provincia settentrionale. Si nota incidentalmente che Eramet “ribadisce la decisione di non concedere nuovi finanziamenti alla SLN”.

La crisi del nichel in Nuova Caledonia segna la notizia in diversi modi. Nell’assemblea della provincia del Nord, gli eletti stamane hanno cercato aiuti per le famiglie che ne pagano il prezzo. E il suo impatto sulla situazione economica in generale appare chiaramente nell’ultimo rapporto IEOM, presentato giovedì.

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