RFI ha appreso che il Benin ha deciso di bloccare la spedizione di petrolio nigerino, dalla piattaforma Sèmè Kpodji, nel Benin dove atterra l’oleodotto. L’oleodotto, lungo quasi 2.000 km, trasporta il petrolio nigerino da Agadem al Benin.
Con il nostro corrispondente a Cotonou, Jean-Luc Aplogan
Le relazioni tra i due paesi sono state tese dopo il colpo di stato del generale Tiani e ancora più tese quando Niamey ha mantenuto chiuse le frontiere, nonostante l’effettiva apertura al Benigno.
La decisione di Cotonou è stata presa al massimo livello dello Stato, lunedì 6 maggio, e notificata all’ambasciatore cinese in Benin e alla società di gestione dell’oleodotto. In pratica, il Benin proibirà nelle sue acque le imbarcazioni che vengono a imbarcare il petrolio nigerino per l’esportazione, confida una persona vicina alla questione. In gioco: 90mila barili al giorno.
Il presidente Patrice Talon, dopo essere stato intransigente con i golpisti del 26 luglio 2023 e poi favorevole a un possibile intervento militare per ripristinare la democrazia nigerina, ha finito per ammorbidire la sua posizione. Aveva dichiarato di voler normalizzare i suoi rapporti con l’ Niger. Quando l’ECOWAS ha deciso di revocare le sanzioni economiche a dicembre, il presidente del Benin ha ordinato l’apertura delle frontiere, che però rimangono ancora chiuse dalla parte del Niger. Il Benin non capisce.
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