Il gruppo Nestlé ha annunciato mercoledì di aver distrutto “per precauzione” una parte della sua produzione di acqua a marchio Perrier dopo forti piogge.
Nestlé ha distrutto parte della sua produzione di acqua in bottiglia Perrier dopo aver osservato un deterioramento della qualità dell’acqua in uno dei suoi pozzi a Gard, sospesa fino a nuovo avviso, ha annunciato mercoledì all’AFP la filiale di Nestlé Waters.
“Diversi lotti di bottiglie”, o l’equivalente di “diverse centinaia di pallet” solitamente consegnati ai negozi, sono stati distrutti “per precauzione”, ha indicato Nestlé Waters, che fa riferimento ad una “deviazione microbiologica puntuale” senza specificare la natura della contaminazione, ma garantisce che “tutte le bottiglie sul mercato siano sicure da consumare”.
Interrogata dall’AFP, la filiale del leader mondiale dell’industria alimentare non specifica la natura della contaminazione ma assicura che “tutte le bottiglie sul mercato potranno essere consumate in tutta sicurezza”.
Nestlé Waters inoltre non ha specificato il volume delle bottiglie distrutte. “Alcune referenze” del marchio Perrier saranno disponibili “in quantità minori”, ha semplicemente indicato la stessa fonte.
Monitoraggio del pozzo rinforzato
Il pozzo il cui funzionamento è stato sospeso si trova a Vergèze, dove storicamente si attinge l’acqua della marca Perrier, creata nel 1903.
È soggetto a “sorveglianza rafforzata (…) su richiesta delle autorità”. La sua attività “riprenderà al momento opportuno sotto il controllo delle autorità”, secondo Nestlé.
Il produttore di minerali, proprietario in Francia anche dei marchi Vittel, Contrex e Hépar, è sotto pressione dalla fine di gennaio, quando ha ammesso di aver utilizzato trattamenti vietati su alcune delle sue acque per preservarne la qualità.
All’inizio di aprile aveva assicurato all’AFP di aver “intensificato la sorveglianza” delle sue trivellazioni francesi “sotto il controllo delle autorità”. Alcuni pozzi sono stati sospesi l’anno scorso nei Vosgi.
L’11 aprile il Senato ha lanciato una missione parlamentare d’inchiesta che intende “far luce sui fallimenti dello Stato” in termini di controllo dei produttori di acqua in bottiglia.
