Jean-Pierre Brulard nuovo amministratore delegato di Temenos dal 1° maggio

Jean-Pierre Brulard nuovo amministratore delegato di Temenos dal 1° maggio
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L’ex vicepresidente esecutivo delle vendite globali di VMWare succederà a Max Chuard, che ha lasciato nel gennaio 2023 e il cui presidente Andreas Andreades era subentrato ad interim.

Temenos ha impiegato più di un anno per annunciare l’arrivo di un nuovo direttore generale in sostituzione di Max Chuard, che ha lasciato improvvisamente la società nel gennaio 2023. Il francese Jean-Pierre Brulard prenderà le redini della società il 1° maggio. Il gruppo ha pubblicato risultati trimestrali migliorati.

Il consiglio d’amministrazione è “soddisfatto” della nomina del signor Brulard, secondo il presidente Thibault de Tersant, citato nel comunicato stampa di martedì. Le Breton “apporta una significativa esperienza commerciale e di vendita nei nostri mercati chiave”, mentre ha una comprovata esperienza alla guida di “grandi aziende internazionali ad alta crescita”.

Colui che ha lavorato in particolare per lo specialista IT americano VMWare, con sede in California e acquisito da Broadcom lo scorso anno, ha “un’ottima comprensione delle esigenze dei nostri clienti in termini di trasformazione SaaS (software as a service), grazie alla sua collaborazione con alcune delle più grandi banche del mondo», sottolinea in un comunicato stampa il presidente dell’editore di software bancario con sede a Ginevra.

Andreas Andreades, che ricopre il ruolo di CEO ad interim da gennaio 2023, andrà in pensione da Temenos dopo 25 anni di servizio, di cui 11 anni come presidente esecutivo.

“I termini e le condizioni relative alla remunerazione saranno comunicati a tempo debito”, precisa il documento.

Impatto del rapporto Hindenburg

Da gennaio a marzo, i ricavi di Temenos sono aumentati leggermente dell’1% a 229,9 milioni di dollari. Quello delle licenze è diminuito dell’8% a 84 milioni. La società riconosce che “il temporaneo allungamento dei cicli di vendita a causa delle accuse di vendite allo scoperto lo scorso febbraio, ha avuto un impatto sugli acquisti nel primo trimestre del 2024”.

Per l’attuale amministratore delegato Andreades “si stanno firmando alcuni contratti in ritardo”. Il capo delle finanze, Takis Spiliopoulos, conta su “una normalizzazione del tasso di firma dei contratti”. Per l’anno finanziario in corso ci si aspetta un contesto di vendite stabile, ha aggiunto.

Due mesi fa, un rapporto al vetriolo sulle pratiche commerciali e contabili di Ginevra, firmato dallo short seller newyorkese Hindenburg Research, ha causato un forte crollo del titolo alla Borsa svizzera. In risposta, Temenos a metà aprile ha dichiarato che le affermazioni sarebbero inesatte e che il bilancio rappresenta correttamente la situazione finanziaria della società, sulla base di un rapporto di indagine.

Nei primi tre mesi dell’anno i ricavi da manutenzioni sono aumentati del 10% a 112,7 milioni. Quelli derivanti dai servizi sono aumentati dell’1% a 33,1 milioni. Il portafoglio in via di sviluppo “ha continuato a crescere nonostante un ambiente di vendita difficile”.

Dal lato della redditività, l’utile operativo (Ebit) si è attestato a 72,9 milioni, in miglioramento del 9%, per un corrispondente margine del 31,7% dopo il 29,7% dell’anno precedente.

L’utile per azione, indicatore analizzato dai mercati, si è attestato a 0,73 dollari, dopo 0,69, con un guadagno del 6%.

La copia risulta essere leggermente migliore del consensus AWP, salvo che il fatturato è inferiore alle stime più pessimistiche degli analisti consultati.

Temenos conferma i suoi obiettivi annuali e di medio termine. Per il 2024 il gruppo prevede una crescita delle licenze software del 7-10% e un aumento dell’Ebit del 7-9%. Nel medio termine l’Ebit dovrà superare i 570 milioni di dollari e il free cash flow i 700 milioni.

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