Mancano solo poche settimane prima che C8 interrompa ufficialmente le trasmissioni su TNT. Il 12 dicembre l’Autorità di regolazione per le comunicazioni audiovisive e digitali (Arcom) ha confermato, con un provvedimento reso pubblico, l’esclusione del canale.
Questa sanzione, legata a diversi eccessi di Cyril Hanouna nel Non toccare il mio post (il canale accumula una multa di 7,6 milioni di euro imposti da Arcomndr), scatena le passioni.
E se il conduttore stellare è arrabbiato, non è ovviamente l’unico a puntare il dito contro la decisione di Arcom. Ospite di Mélanie Taravant sul set di Media C questa domenica 12 gennaio 2025, Alexia Laroche-Joubert ha infatti denunciato “una negazione della democrazia“.
“Ritiri un canale, che è il primo di TNT, da un pubblico“, si è lamentata. Sebbene la produttrice non abbia messo in dubbio le sanzioni imposte, ha comunque espresso la sua frustrazione per lo stato attuale delle cose. “Il principio di giustizia è quando hai pagato la tua pena. Non puoi essere condannato due volte. C8 pagato 7.500.000 euro. Sono stati condannati e hanno pagato il loro debito“.
“Non siamo preoccupati per il futuro di Cyril Hanouna”
Nonostante questa sanzione particolarmente severa, Alexia Laroche-Joubert non nutre preoccupazioni per il futuro di Cyril Hanouna. “Il vantaggio di Cyril Hanouna è che è il miglior comunicatore di se stesso. Sono fiducioso sul futuro di Cyril Hanouna. Non ci priviamo di tale talento, di tale notorietà“, ha indicato prima di aggiungere che la continuità di Non toccare il mio post su un altro canale era attualmente “in fase di studio“.
“Il vantaggio è che l’universo delle possibilità è ampio“, ha continuato l’imprenditrice che si rammarica dell’impatto di questa punizione sugli altri dipendenti. “Questo è ciò che mi dà fastidio su C8, perché ad essere sincero con te, H2O (la società di produzione di Cyril Hanouna, ndr), non siamo preoccupati per il futuro di Cyril Hanouna. D’altro canto ci sono tante aziende e un piano sociale per 200 persone che purtroppo verranno licenziate a causa di questa decisione e che non troveranno lavoro. La televisione è un po’ in crisi.“Una triste constatazione.