Ospite di TF1, il coordinatore nazionale della LFI Manuel Bompard ha ribadito la sua intenzione di censurare il nuovo primo ministro.
Appena chiamato François Bayrou, già censurato? In ogni caso, questa è l’intenzione degli Insoumi, che non l’hanno fatto “né l’intenzione di partecipare al governo, né l’intenzione di negoziare un patto di non censura”come ha spiegato Manuel Bompard, ospite questa mattina su TF1. Il coordinatore nazionale della LFI sta già programmando il discorso di politica generale del nuovo Primo Ministro. “In questa occasione speriamo che ci sia un voto di fiducia (…) e se non ci sarà, ci sarà una mozione di censura”a-t-il averti.
Per il bene di “coerenza politica”gli Insoumi non si recheranno a Matignon questo lunedì, nonostante l’invito di François Bayrou che avvia una serie di consultazioni con i presidenti dei gruppi dell’Assemblea nazionale. “Non parteciperò alla commedia delle linee rosse”ha deriso il leader del movimento melenchonista. LFI ha quindi un punto di vista opposto rispetto ai suoi alleati, socialisti, ecologisti e comunisti che hanno accettato l’invito del Primo Ministro.
Ciò significa che gli Insoumi sono insensibili alle posizioni del presidente del Movimento Democratico, difensore di un’ISF climatica e sostenitore di un’altra riforma delle pensioni? Sì, secondo Manuel Bompard: “So che si avvicina il periodo natalizio, ma non voglio far credere che il signor Bayrou verrà colpito da una rivelazione per portare avanti una politica contraria a quella che i deputati MoDem fanno da sette anni.”
“Votino i parlamentari”
Mentre secondo le informazioni di l’Opinione il deputato socialista dell’Eure, Philippe Brun, ha rifiutato il ministero dell’Economia, Manuel Bompard ha avvertito le personalità di sinistra tentate di unirsi alla squadra di François Bayrou. “Chi entrerà in questo governo si allontanerà irrimediabilmente dal Nuovo Fronte Popolare”ha avvertito il braccio destro di Jean-Luc Mélenchon, ritenendo che gli eletti di sinistra non dovrebbero farlo “servire da stampella per la continuità del macronismo”.
Infine, il coordinatore nazionale della LFI ha invitato il presidente dell’Assemblea nazionale a farlo “facciamo votare i parlamentari” sull’emendamento volto ad indicizzare le aliquote fiscali sul reddito all’inflazione. Yaël Braun-Pivet ha la possibilità di dichiararlo irricevibile. Potrebbe avvalersi del parere del Consiglio di Stato, discusso questo pomeriggio all’Assemblea nazionale, che ritiene che questa misura esuli dall’ambito di applicazione della legge speciale. “Si tratta di un parere consultivo, evacuato Manuel Bompard. Alla fine spetta ai parlamentari decidere”.
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