Il rimprovero di Benjamin Stora allo scrittore incarcerato Boualem Sansal suscita scalpore

Il rimprovero di Benjamin Stora allo scrittore incarcerato Boualem Sansal suscita scalpore
Il rimprovero di Benjamin Stora allo scrittore incarcerato Boualem Sansal suscita scalpore
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Invece di difendere lo scrittore franco-algerino noto per la sua lotta contro l’islamismo, gli ospiti di CPolitique, un programma di servizio pubblico, si sono lanciati in una serie di critiche nei suoi confronti.

È un modo sorprendente per evocare il caso di Boualem Sansal, scrittore franco-algerino noto per la sua critica all’islamismo e detenuto arbitrariamente dall’Algeria per otto giorni. Questa domenica sul set di C Politique, su 5, abbiamo lasciato intendere che l’autore non era esente da ogni rimprovero. Lo avrebbe anche fatto “ferito il sentimento nazionale” Algerino, secondo le parole dello storico Benjamin Stora, al quale Emmanuel Macron aveva affidato una missione “la memoria della colonizzazione e della guerra d’Algeria”.

Tutto è iniziato poco prima con le parole del politologo Nedjib Sidi Moussa, autore del libro Storia algerina della Franciache ha fortemente criticato il posizionamento ideologico di Boualem Sansal: “C’è qualcosa che mi dà molto fastidio in questa faccenda. […] : si scopre che Boualem Sansal alimenta da diversi anni un discorso ostile nei confronti degli immigrati, dei musulmani, e riprende tutti i temi di Éric Zemmour. È ancora scioccante. Lo riconosceva a malapena “non giustifica la carcerazione”.

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“Indecenza assoluta”

Nedjib Sidi Moussa continua la sua accusa contro l’autore detenuto: “Quando vedo che attivisti per i diritti umani, attivisti antirazzisti, intellettuali della comunità culturale parigina lo presentano come un uomo illuminato, che difende grandi cause, mi dispiace ma si sbagliano completamente. O sono ciechi o sono complici”.

Commenti che hanno subito provocato una reazione a destra: “Uno scrittore viene arrestato ad Algeri per quello che ha osato dire, e gli accademici di Parigi decidono di accusarlo, anche se non può rispondere… Indecenza assoluta. L’unica emergenza che deve importare, per qualsiasi intellettuale francese, è la liberazione di Boualem Sansal.ha castigato il leader dei repubblicani al Parlamento europeo, François-Xavier Bellamy.

Lo ha denunciato il presidente di Reconquest, Eric Zemmour “gli intellettuali di France 5” che hanno “Ho già trovato le accuse e sta iniziando il processo. Lo accusano di riprendere i temi di Zemmour. Egli continua: “Degni eredi di coloro che giustificarono i gulag e criticarono i dissidenti al regime comunista. Se il grande Raymond Aron fosse ancora tra noi, potrebbe aggiungere un capitolo al suo Oppio degli intellettuali: ieri comunismo, oggi Islam”.

Lo ha detto Roger Karoutchi, senatore dell’Hauts-de-Seine “Sbalordito nel vedere France 5 trasmettere un dibattito durante il quale alcuni sono riluttanti a condannare l’arresto di Boualem Sansal in Algeria”. Prosegue l’ex ministro: “Questo intellettuale sarebbe stato di sinistra, sarebbe stato un concerto unanime di denuncia”.

L’editorialista Joseph Macé-Scaron è indignato: “Che oscenità! Come non pensare a Solzenicyn in questo momento in cui uno scrittore langue nelle carceri algerine? Eric Naulleau denuncia “una vergogna indelebile” e parla Amine El-Khatmi «d’abiezione» : “Il servizio pubblico non si accontenta di fare il minimo indispensabile per quanto riguarda Boualem Sansal! Ora apre le sue antenne ai collaboratori islamici che gli sputano apertamente in faccia”.

L’unica voce dissonante sul set, la giornalista Rachel Binhas (Marianne) ha cercato di riorientare il dibattito: “Non si tratta di giudicare l’opinione o la qualità della presa di posizione di Boualem Sansal sull’islamismo o su Israele, tema sul quale anche lui è impegnato, o sui confini dell’Algeria. È una questione di principio: un uomo di 75 anni, di salute fragile, che è francese, ha il suo posto in una prigione all’interno di un regime autoritario? La questione mi sembra innanzitutto questa.ha ricordato.

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“Abbiamo il diritto di dire un “ma” quando parliamo dell’arresto di uno scrittore? Ciò non pone un problema morale?” Thomas Snégarrof continuava a chiedere a Benjamin Stora. “C’è ovviamente un problema morale, ma non dobbiamo evitare il dibattito”ha risposto. Thomas Snégarrof torna poi su un’intervista rilasciata dallo scrittore alla rivista Confiniclassificato a destra, che potrebbe “avendo dato fuoco alla polvere” con Algeri.

Nelle colonne di questo media, lo scrittore ha spiegato, il 2 ottobre: “Quando la Francia colonizzò l’Algeria, tutta la parte occidentale dell’Algeria faceva parte del Marocco. È facile colonizzare piccole cose che non hanno storia, ma colonizzare uno Stato è molto difficile”. Una visione storica contestata dagli attacchi di Benjamin Stora a cui evidentemente Boualem Sansal per il momento non potrà rispondere. “Benjamin Stora e Nedjib Sidi Moussa attaccano a lungo Boualem Sansal, reo di aver ‘ferito il sentimento nazionale’ (algerino, altrimenti non era grave). Il servizio pubblico lancia l’incriminazione contro uno scrittore francese arrestato da una dittatura. Indecente”ha condannato François-Xavier Bellamy.

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