Ogni giorno AlloCiné consiglia un film da (ri)vedere in TV. Stasera: un dramma commovente e pluripremiato.
All'inizio del 2018, un dramma con uno sfondo thriller ha suscitato molto entusiasmo nelle sale. E per una buona ragione, affronta un argomento delicato che raramente viene trattato nel cinema: la violenza domestica e la devastazione sulle persone che ne sono vittime.
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Il titolo di questo lungometraggio incisivo: Fino in fondo. Diretto da Xavier Legrand (a cui si deve l'eccellente serie Tout va bien con Virginie Efira, Nicole Garcia e Sara Giraudeau), il film inizia con il divorzio dei coniugi Besson.
Per il figlio di un padre che accusa di violenza domestica, Miriam (brillantemente interpretata da Léa Drucker) chiede l'affidamento esclusivo. Il giudice incaricato del caso concede l'affidamento condiviso ad Antoine (interpretato magistralmente da Denis Ménochet) che ritiene violato. Preso in ostaggio dai suoi genitori, Julien (Thomas Gioria) farà di tutto per evitare il peggio.
Uno scenario allo stesso tempo potente, mozzafiato e toccante, che risulta dal cortometraggio Avant que de tout perd, diretto nel 2013 da Xavier Legrand e portato sullo schermo anche da Léa Drucker, Denis Menochet e Mathilde Auneveux nel ruolo della maggiore della famiglia.
Un film dal quale non usciamo indenni
Voto 4,2 dalla stampa nazionale (di cui cinque stelle assegnate da una decina di organi di informazione), e 4,1 dagli internauti di AlloCiné, Fino in fondo rimane, ancora oggi, una delle opere più potenti del cinema francese contemporaneo.
È considerato in particolare il miglior film di Léa Drucker (prima ancora di Close di Lukas Dhont o Colors of Fire di Clovis Cornillac).
Grande favorito dei Césars 2019 con ben dieci nomination, Fino in fondo ha vinto quattro premi: miglior montaggio, migliore sceneggiatura originale, migliore attrice per Léa Drucker e miglior film.
Non solo, ha ricevuto anche il Leone d'Argento per la migliore opera prima e il premio alla regia alla Mostra del Cinema di Venezia 2017.
E ciò che fa la sua forza è il suo modo di rompere il silenzio su un argomento tabù, senza sconvolgere le coscienze, come ha confidato Saverio Legrand : “Non volevo parlarne come se fosse una notizia.”
Ecco perché il regista ha voluto mettere lo spettatore al centro del suo lungometraggio: “Come dentro Prima di perdere tuttoho voluto sensibilizzare il pubblico a questo dramma trattandolo con l'arma del cinema che mi ha sempre affascinato, quella delHitchcockD'Haneke o da Chabrolun cinema che coinvolge lo spettatore giocando con la sua intelligenza e i suoi nervi.”
Ed è un vero successo! Dalla scena iniziale alla sequenza finale, in cui culminano la paura e la follia, questo dramma tocca le viscere. Da vedere, rivedere e meditare!
Questa sera su France 3 alle 21:05.