“Il Complotto del Cairo” alle 21, su Arte. Il fondamentalismo trattato come un thriller, la scuola coranica mostrata come una prigione, l’islamismo visto come un thriller politico… Questo è ciò che offre “The Cairo Conspiracy”, un film mozzafiato del regista svedese di origine egiziana Tarik Saleh, già regista dell’incredibile” Cairo Confidential”, successo a sorpresa nell’estate del 2017 e incoronato pochi mesi dopo con la Stella del Cinema Straniero di “Parisien”. L’azione si svolge nella prestigiosa università musulmana del Cairo al-Azhar, santuario del potere sunnita, il cui grande imam è appena morto, e dove è appena arrivato Adam, un giovane novizio, figlio di un modesto pescatore del Delta del Nilo.
I giochi d’influenza tra i vari movimenti islamici vengono lanciati per designare la sostituzione dell’imam, sotto l’occhio vigile delle autorità egiziane. Ma ora all’università viene commesso un omicidio. I sospetti cadono sui Fratelli Musulmani, che sembrano volersi infiltrare in questo monumento della conoscenza religiosa. Un comandante della RG, Ibrahim, si avvicina quindi ad Adam. Vuole farne la sua talpa ad al-Azhar… la sua talpa ad al-Azhar…
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