Recensione del film “Le croque-mitaine”, paure infantili al loro apice

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Adattato da un racconto di Stephen King, il nuovo lungometraggio di Rob Savage esplora le paure infantili del buio e del mostro in agguato nell’armadio.

La famiglia Harper sta attraversando momenti difficili. Dopo la morte della loro madre, Sadie (Sofia Tatcher) e la sua sorellina Sawyer (Vivien Lyra Blair) fanno del loro meglio per superare questa prova, mentre il loro padre Will (Chris Messina) si chiude su se stesso. Come terapeuta, quest’ultimo un giorno riceve una visita improvvisata da un uomo devastato (David Dastmalchian), chiedendogli aiuto. Tuttavia, questo visitatore sembra essere stato seguito da un’entità terrificante, in agguato nell’ombra.

Mentre si leggeva qua e là sulla tela che “Le Croque-mitaine” aveva spaventato Stephen King, c’era qualcosa di cui essere curiosi. Risultato delle gare: niente di troppo estremo, ma un horror efficace, a partire dal concept. La semplice idea di far emergere la paura primaria del buio non solo sembra gradevole, ma è soprattutto molto ben tenuta nel lungometraggio. La costruzione dei piani riesce abilmente a far precipitare il pubblico in continui dubbi: dove può nascondersi la creatura?

© 20th Century Studios. Tutti i diritti riservati

La minima macchia d’ombra all’angolo dell’inquadratura e ogni porta semiaperta possono far apparire prima o poi una figura malvagia. Il montaggio di alcune sequenze giocate sul lampeggio di una lampada o anche il lavoro sugli squittii insistenti e altri grugniti lugubri contribuiscono all’atmosfera angosciante e piuttosto ben padroneggiata dal regista britannico. Rob Selvaggio. Noteremo anche il cast convincente a livello globale, in particolare le due attrici principali.

Purtroppo il film non sfugge alla maggior parte dei cliché del genere horror, anche se riesce a sviarne alcuni. Questo scenario abituale è già stato esplorato mille volte, ma crea comunque un buon dialogo tra gli eventi soprannaturali e le prove che attraversano i protagonisti. Se c’è un’intera serie di salti mortali obbligatori, la maggior parte di essi è sufficientemente ben realizzata e intelligente da sorprendere i clienti abituali.

La fotografia ovviamente molto scura del film si rivela un interessante pregiudizio, spesso rilevante in vista del soggetto, anche se puntualmente sgradevole poiché la leggibilità è fatalmente ostruita. Tuttavia, questo rappresenta un artificio pratico per nascondere il più possibile la creatura nelle immagini generate al computer, il che non è il più bello sfarzo quando viene mostrato in pieno giorno. Un film horror classico, ma le cui idee di messa in scena sono assunte ed eseguite con brio.

3,5/5★

Dal 31 maggio al cinema

Maggiori informazioni su “La Croque-mitaine”

Trailer del film “The Croque-mitaine”

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