Indy 500 – Un incidente e un miracolo a Indianapolis

Indy 500 – Un incidente e un miracolo a Indianapolis
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Robin Matthews è arrivato presto questa domenica mattina vicino all’Indianapolis Motor Speedway. Come è abituata, ha viaggiato a bordo di “Boule de neige” (Palla di neve), soprannome che questa Indianapolisienne ha dato alla sua modesta Chevrolet Cruze bianca. Titolare di biglietto tribuna alla curva 2, ha parcheggiato nel parcheggio riservato al campo da golf IMS. Vestito secondo il tipico codice di abbigliamento degli spettatori di Indy 500 (abbigliamento bandiera a scacchi), Robin Matthews probabilmente ha comprato un hot dog e qualche birra per stare al passo con i 200 giri.

A 15 giri dalla fine, ha assistito all’impressionante collisione che ha coinvolto Felix Rosenqvist (Arrow McLaren) e Kyle Kirkwood (Andretti). La sua giornata cambia. “Ho visto una ruota volare via sopra le gradinateha confidato alla stampa locale. È atterrata nel parcheggio. Mi sono chinato e ho visto il retro della mia macchina, andava bene. Il che non era proprio il caso…”Un amico che scherza sempre con me ha detto: “Robin, la gomma è atterrata sulla tua macchina”. Non gli ho creduto per un secondo”.

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I messaggi si riversano sul suo telefono, circola un video; è stato Palla di Neve a ricevere lo shock! “Ho iniziato a tremare, ero in preda al panico. Per fortuna nessuno si è fatto male!” La ruota ha danneggiato così gravemente la parte anteriore sinistra della Chevrolet che è buona per i rottami. Il presidente del tour Doug Boles ha permesso allo sfortunato fan di farsi scattare una foto al Brickyard e di ordinare un taxi. La storia non dice se l’assicurazione coprirà questo tipo di danno.

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Al di là dell’aneddoto, questo incidente crea una seria contro-pubblicità per IndyCar. Lo scorso inverno, infatti, il campionato nordamericano si è vantato di aver sviluppato attacchi più robusti e maggiorati, per mantenere le ruote posteriori attaccate al telaio in caso di impatto. Dobbiamo credere che lo Xylon, un materiale composto da fibre intrecciate, non fosse sufficiente nel caso di Kyle Kirkwood. Quest’ultimo è stato comunque in grado di attestare l’efficacia dell’Aeroscreen, perché la sua macchina ha girato contro il muro esterno. “Sono grato di essere riuscito ad andarmene senza un graffio e che nessuno spettatore sia stato colpito dal volante”ha lanciato il vincitore del Gran Premio di Long Beach.

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