La Francia è pronta a rialzare il prezzo delle sigarette

La Francia è pronta a rialzare il prezzo delle sigarette
La Francia è pronta a rialzare il prezzo delle sigarette
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Mentre in Belgio le tabaccherie dovranno presto nascondere i pacchetti di sigarette in vendita, Parigi aumenterà i prezzi dal 1° febbraio: un doppio vantaggio per i commercianti lussemburghesi.

Il 1° gennaio il prezzo del tabacco è aumentato in Lussemburgo. Anche in Francia… Ma ciò non impedirà alla Francia di rivedere nuovamente i suoi prezzi dal 1 febbraio. E anche questa volta dovrebbe esserlo il pacchetto da 20 sigarette Da 10 a 30 centesimi in più rispetto a prima.

Di conseguenza, ecco i Gallicos bionde in aumento a €12,50 a confezione oppure Dunhill rossoblù che arrivano a 13,50€, ecc. Sapendo che l’obiettivo fissato da Parigi è quelloraggiungere i 13 euro entro il 2027 e questo con la lotta al fumo come motivazione principale.

E che i fumatori francesi, irritati di fronte a questo susseguirsi di aumenti, non sostengono l’argomento Lo fanno per riempire le casse dello Stato!“. In effetti, si tratta davvero di una riduzione vendita di prodotti del tabacco presso le tabaccherie che fa eco sistematicamente ad un aumento dei prezzi.

Ecco come nel 2024, se il Ministero delle Finanze riuscisse a riprendersi 13,6 trilioni di euro a causa dei soli “diritti di consumo del tabacco”, questa somma è di 400 milioni di euro in meno rispetto a quella recuperata nel 2023 a causa esclusivamente della perdita di acquirenti in Francia.

Non più soffio nel Belgio

Anche nel vicino Belgio il 2025 sarà segnato da molti cambiamenti riguardanti la distribuzione delle sigarette e dei prodotti affini. Pertanto, dal 1 gennaio, la vendita di sono vietate le sigarette elettroniche usa e getta. Arrivederci soffio quindi come in Francia (ma non in Lussemburgo…).

Del aree non fumatori vengono ormai applicate anche in prossimità di istituti sanitari, di accoglienza o scolastici del Regno. Pertanto, accendere una sigaretta può essere punito se la persona viene vista entro un raggio di 10 metri davanti all’ingresso di un ospedale, di una scuola o di una biblioteca, ad esempio.

Ma soprattutto è la data di 1 aprile chi segnerà a vero rocker nel commercio del tabacco in Belgio. Da oggi in poi la vendita delle sigarette terminerà punti vendita pop-up (come mercati o festival).

Inoltre, per limitare la visibilità dei prodotti del tabacco, i commercianti dovranno farlo nascondere la loro offerta agli occhi dei potenziali interessati. L’assenza di visibilità dovrebbe limitare gli acquisti compulsivi.

Anche i filtri o le cartine da sigaretta devono poi essere nascosti alla vista dei consumatori, riponendoli in cassetti, stanze separate o vetrine opache…

Tutte decisioni che faranno la gioia dei tabaccai lussemburghesi. In effetti, dovrebbero beneficiare (ancora) di qualcosa in più rinvio dei clienti transfrontalieri presso i punti vendita del Granducato. E se i limiti di acquisto restano gli stessi, non c’è dubbio che il le vendite dovrebbero aumentare vertiginosamente più bello.

Abbastanza per rallegrare il Ministero delle Finanze lussemburghese, che potrà riscuotere più tasse. E quando il mercato pesa ogni anno più di 4 miliardi di sigarette e 6.000 tonnellate di tabacco da arrotolarequesto le rende tasse e accise da recuperare. Parliamo di un gettito per lo Stato superiore all’ 1.400 miliardi di euro

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