La prossima partita tra Málaga e Saragozza, che si svolgerà questa domenica a La Rosaleda (18:30 GMT), segnerà quasi cinque anni dall’ultima partita di calcio giocata in città prima che la pandemia di Covid-19 portasse alla sospensione delle partite . concorsi. Questo memorabile incontro si è svolto l’8 marzo 2020, durante la 31a giornata della Segunda Division, e si è concluso con il punteggio di 0-1, grazie a un gol dell’attaccante colombiano Luis Suárez. La vittoria ha portato gli ospiti del Saragozza al secondo posto, a solo un punto dalla capolista, mentre il Málaga si è ritrovato al 15° posto, a tre punti dalla zona retrocessione.
A quel punto mancavano ancora undici partite alla fine della stagione, ma una settimana dopo le autorità sportive iniziarono a riconoscere la gravità della situazione, portando LaLiga a sospendere le partite il 12 marzo. Questa pausa continuò per tre mesi. Al ritorno in campo, il Málaga ha subito una difficile sconfitta interna contro l’Huesca, perdendo 1–3, con gol dell’attaccante di casa Sadiku e degli ospiti Ferreiro (che poi si sarebbe unito al Málaga), Raba e Rafa Mir.
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Quando il campionato è ripreso, il Málaga si è trovato costretto a un programma serrato in cui ha dovuto lottare per assicurarsi un posto nella divisione giocando a porte chiuse. Nonostante abbiano faticato a ritrovare la forma da gol, sono riusciti a strappare diversi pareggi importanti: 0-0 in trasferta contro il Tenerife, 1-1 contro l’Estremadura, 0-0 a Lugo, vittoria per 2-0 contro il Girona e altri pareggi contro Vallecas e Albacete. prima di vincere contro Deportivo e Gijón rispettivamente con il punteggio di 1-0 e 2-1. Alla fine, una vittoria per 2-0 contro l’Alcorcón il 17 luglio ha sigillato la loro sicurezza matematica, preceduta da un pareggio finale a reti inviolate contro l’Almería.
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Questa stagione si è rivelata particolarmente difficile per il Málaga. A differenza di molti dei suoi rivali, il Málaga ha dovuto affrontare l’ulteriore difficoltà di competere in stadi vuoti, un aspetto che ha avuto un impatto significativo su una squadra nota per la sua appassionata base di tifosi. Insieme a un limite di diciotto giocatori professionisti, l’allenatore Sergio Pellicer ha dovuto gestire molte partite con giudizio. Se quattro giocatori delle giovanili fossero in campo contemporaneamente, la squadra rischiava pesanti sanzioni, incluso un allenamento illegale se un giocatore professionista riceveva un cartellino rosso o subiva un infortunio. La situazione è diventata ancora più difficile con l’intenso programma di fine stagione, con le partite programmate a metà settimana, che affrettano la conclusione della stagione.