Un uomo britannico è stato accusato di aver incendiato la sede di una ONG danese pro-Polisario

Un uomo britannico è stato accusato di aver incendiato la sede di una ONG danese pro-Polisario
Un uomo britannico è stato accusato di aver incendiato la sede di una ONG danese pro-Polisario
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Proseguono le indagini della polizia danese sull’incendio avvenuto domenica 12 gennaio presso la sede dell’associazione Global Aktion, con sede a Copenaghen. Il sospettato è un cittadino britannico di 19 anni. Viene presentato come “membro di una banda”, hanno rivelato venerdì i media danesi. È detenuto per “grave incendio doloso”, aggiunge la stessa fonte.

Global Aktion non si è ancora espressa su questi nuovi elementi dell’indagine. Ieri la ONG ha inviato una lettera al ministro della Giustizia per informarsi sullo stato di avanzamento delle indagini della polizia danese. L’associazione esprime, in questo testo, il suo “stupore per il fatto che nessun membro del governo abbia condannato l’attentato contro la sede di un’organizzazione politica legale”.

Il messaggio scritto dagli autori “era inequivocabile e lo consideriamo un chiaro tentativo di porre fine al nostro lavoro a favore dei diritti umani, della libertà e contro la brutale occupazione del Sahara Occidentale da parte del Marocco”, sottolinea la ONG nella sua missiva.

I media e i rappresentanti del Polisario non hanno ancora reagito all’arresto del giovane cittadino britannico. Ricordiamo che il Fronte ha accusato il Marocco di essere responsabile dell’incendio nella sede della Global Aktion. Gli organi della stampa algerina hanno ripetuto senza sfumature la stessa versione.

I sostenitori del Polisario in Danimarca hanno chiesto, mercoledì sera, durante un sit-in davanti alla sede della ONG, “la fine dell’occupazione del Sahara Occidentale”.

Global Aktion contesta il sostegno del governo danese, approvato lo scorso settembre, al piano di autonomia del Marocco per il Sahara Occidentale.

Belgio

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