I rifugiati di TikTok ricevono un’accoglienza ironica su RedNote, un’altra app cinese

I rifugiati di TikTok ricevono un’accoglienza ironica su RedNote, un’altra app cinese
I rifugiati di TikTok ricevono un’accoglienza ironica su RedNote, un’altra app cinese
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Tutto questo è solo un commento ironico sulla repressione del governo americano su TikTok e sulla relativa facilità con cui gli utenti possono semplicemente rigenerare un’esperienza simile su un’altra piattaforma cinese. Insieme, gli utenti cinesi e i neofiti americani si impegnano spontaneamente in un burlesque che prende in giro la politica di sicurezza nazionale.

Per gli utenti di TikTok, la decisione di vietare TikTok specificatamente dai telefoni statunitensi può sembrare sciocca. Negli ultimi anni, i legislatori hanno incolpato l’app di tutto, dalla mancanza di rispetto dei “valori americani” alla promozione di contenuti filo-palestinesi per i giovani americani. Come se le società americane di social media come Meta non avessero mai cercato di estrarre e sfruttare dati sensibili. Come se le piattaforme americane come X non sfruttassero mai i loro algoritmi per premiare certe idee politiche.

Ma, naturalmente, è nella natura dei social media dare un senso di intimità a un prodotto tecnologico impersonale, mentre i suoi costi nascosti (e le minacce) rimangono distanti e inimmaginabili. È difficile essere sicuri di cosa stia realmente accadendo in background.

Se il divieto di TikTok avesse successo e gli americani volessero restare a Xiaohongshu, potrebbero arrivare a dominarne la cultura, diluendone l’attrattiva e rovinandone l’atmosfera. Ma in questo momento sono visitatori in un paese straniero e hanno difficoltà a leggere le istruzioni in mandarino e a navigare nei percorsi sconosciuti dell’app.

La piattaforma, di proprietà di una società con sede a Shanghai chiamata Xingyin Information Technology, è illuminata dalla vertiginosa sensazione di un programma di scambio. Mercoledì ho incontrato un ragazzino con un maglione rosa peloso che spiegava (e faceva da modello) un assortimento di abiti tradizionali cinesi, e un fratello in felpa che ci avvertiva di non mostrare il sedere o dire qualcosa di razzista, e un adorabile influencer che ha pubblicato un post video di risposta ai “commenti sui rifugiati di TikTok”, la maggior parte dei quali tentava di flirtare con lui. (Gli è stato chiesto come si dice “papà” in mandarino.) La tassa sui meme dei gatti è un bel tocco, un segnale che gli utenti di RedNote sono ansiosi di comunicare con gli americani attraverso la nostra vecchia lingua comune su Internet.

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