A volte basta un nome dimenticato su un monumento ai caduti perché un’intera storia riemerga. All’inizio degli anni 2000, Martine Tandeau de Marsac, allora sindaco di Royères, si chiedeva da tempo chi fosse Henri Gagnant, l’unico abitante della sua città a essere morto durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la sorella del soldato le rivelò alcuni frammenti del dramma dell’11 maggio 1945 a Saint-Viaud (Loira Atlantica).
Morti per la Francia
“È un episodio di cui non si è tramandato il ricordo, anche se i cinque soldati deceduti provenivano dall’Haute-Vienne e dalla Dordogna ed erano stati considerati morti per la Francia”, si stupisce ancora oggi. Martine Tandeau de Marsac, presidente della Conoscenza e della Salvaguardia di Saint-Léonard.
Spinta dalla curiosità, intraprende un viaggio nella Loira Atlantica, dove le sue ricerche storiche spingono anche il sindaco di Saint-Viaud, Roch Chéraud, a riportare alla luce una storia che anche la città aveva dimenticato. “L’eletto credeva che dovessimo ripercorrere il viaggio di questi uomini venuti da lontano per liberarli. »
La storia di un dramma
L’11 maggio 1945, i tedeschi avevano deposto le armi il giorno prima, nell’ultima sacca dell’Atlantico, quella di Saint-Nazaire, e si erano fatti prigionieri. Alcuni di loro erano stati radunati in un hangar in una località chiamata La Brosse, a Saint-Viaud. È stato vicino a questo hangar, in un fienile pieno di munizioni, che una granata è esplosa provocando una reazione a catena.
Nell’esplosione morirono sette persone: due postini della regione e cinque giovani soldati che si erano arruolati nell’esercito a Limoges nel settembre 1944: André Réjasse (Saint-Mathieu), Jean Guy (Le Chalard), Henri Gagnant (Royères), Robert Nanay (Saint-Léonard) e Pierre Bel (Dordogna).
Lo spirito della Resistenza
“Molti giovani FFI (Forze dell’Interno francesi), pieni di spirito della Resistenza, partirono per combattere il nemico ancora presente sul territorio francese lungo le coste atlantiche”, ricorda Martine Tandeau de Marsac.
È stato a seguito di una richiesta di testimonianza lanciata dalla sponda della Loira Atlantica che i fatti sono stati ricostruiti. Uno dei testimoni era nientemeno che André Désourteaux, caposezione, la cui famiglia era morta nel 1944 a Oradour-sur-Glane. Vide il tetto del fienile sollevarsi di cinque metri.
Un incidente?
“Il nostro primo pensiero è stato che i tedeschi avessero piazzato delle trappole esplosive. Loro se ne sono accorti e si sono accalcati, impauriti, in fondo all’hangar, mentre noi, minacciosi, ci siamo radunati davanti”, ha spiegato, dopo diversi decenni di silenzio, André Désourteaux, morto nel 2023.
Alla fine le vite dei prigionieri furono salvate. “Non sappiamo bene cosa abbia provocato l’esplosione, forse è stato un incidente”, sottolinea Martine Tandeau de Marsac, che lancia un nuovo appello per testimonianze, ricordi e fotografie.
“Cerchiamo informazioni su tutti coloro che li hanno accompagnati in questo impegno in difesa della Francia, in particolare il capitano André Audibert, che era insegnante a Champnétery al momento del suo impegno nel settembre 1944”, sostiene il presidente dell’associazione.
Per contattare Martine Tandeau de Marsac: 06.21.32.98.63.