l’essenziale
Nel 2025, la bolletta elettrica dei francesi sarà ridotta, in particolare grazie alla riduzione del 15% della tariffa regolamentata di EDF, decisa giovedì. Anche il sistema delle ore non di punta/di punta si evolverà. Ecco tutto quello che devi sapere per non perdere grandi risparmi.
Quest’anno possiamo almeno essere sicuri di una cosa, ed è una buona notizia: il prezzo dell’elettricità diminuirà per la maggior parte dei francesi. Sono colpite più di 22 milioni di famiglie, esattamente il 59%. Coloro che hanno optato per la Tariffa di Vendita Regolamentata (TRV) o il cui contratto è ad essa collegato.
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La riduzione della cosiddetta Tariffa Blu è stata fissata questo giovedì 16 gennaio al 15% per entrare in vigore il 1° febbraio. Questa è la conseguenza della “sensibile riduzione dei prezzi di mercato”, indica Emmanuelle Wargon, presidente della Commissione per la regolamentazione dell’energia (CRE) che specifica che la TRV non subirà “nessun ulteriore sviluppo escluse le tasse nel 2025“.
Due tasse che aumentano
Ma l’energia in sé rappresenta solo circa un terzo della bolletta elettrica. Altre linee aumenteranno. Perché il 1° febbraio è anche la data in cui verrà revocata lo scudo tariffario implementato durante l’inverno 2021 per proteggere il potere d’acquisto. A partire da questa data, l’accisa sull’energia elettrica, ex TICFE (imposta nazionale sui consumi finali di energia elettrica), tornerà al livello pre-crisi energetica, come confermato da un decreto pubblicato nel Gazzetta ufficiale il 28 dicembre 2024.
Costerà 33,70 euro al MWh per i privati (rispetto ai 21 euro attuali) e 26,23 euro al MWh per le piccole e medie imprese (rispetto ai 20,50 euro attuali). Un ulteriore aumento di questa imposta era stato previsto dal governo Michel Barnier nell’ambito della legge finanziaria per il 2025. Contestata in Parlamento, questa misura è stata infine abbandonata dal Primo Ministro lo scorso novembre. Non è impossibile che si ripresenti nei prossimi mesi.
Aumenterà anche una seconda tassa : la tariffa per l’utilizzo delle reti elettriche pubbliche (Turpe), che ne finanzia la trasmissione e la distribuzione. L’aumento dovrebbe essere intorno al 10% per il periodo 2025-2028 per gli abbonati alla tariffa regolamentata, sempre a partire dal 1° febbraio. È già entrato in vigore, dal 1° novembre 2024, per coloro che beneficiano di un’offerta di mercato.
Fissando il prezzo dell’elettricità essendo un impianto a gas, ricordiamo che alla fine quest’anno avremo un aumento di 12 euro al MWh di accise e di 5 euro al MWh di Turpe, per un calo di circa 40 euro al MWh di il TRV.
Orari non di punta spostati
Mè in atto quasi mezzo secolo fa, il sistema delle ore di punta/non di punta (HP/HC) è stato scelto dal 40% degli utenti. Ti permette di pagare meno la tua energia nelle ore in cui i costi del sistema elettrico sono più bassi, generalmente nelle ore notturne. Ma “con l’evoluzione del mix elettrico da diversi anni, l’energia fotovoltaica in particolare è abbondante nella stagione estiva (da aprile a ottobre) nel pomeriggio e quindi meno cara”, indica a La Dépêche du Midi Enedis, il direttore del rete pubblica di distribuzione elettrica.
Ciò porterebbe quindi quest’ultima a “spostare parte delle ore non di punta (due-tre ore) all’inizio del pomeriggio. Di notte rimarranno almeno cinque ore non di punta”. Uno sviluppo che, però, resta in attesa di validazione da parte del CRE. “Prenderemo la nostra decisione in merito all’inizio di febbraio per l’attuazione a partire da quest’estate, se necessario”, afferma Emmanuelle Wargon.
È anche felice di farlo il nostro recupero elettrico l’anno scorso: “Con il ritorno alla normalità della produzione delle centrali nucleari, il continuo sviluppo delle energie rinnovabili e l’abbondanza della produzione idraulica, la produzione elettrica francese ha più che coperto il fabbisogno nazionale”. In effetti, la Francia non ha mai esportato tanta elettricità quanto nel 2024.