Gli errori di Jean-Marie Le Pen

Gli errori di Jean-Marie Le Pen
Gli errori di Jean-Marie Le Pen
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Commenti su Patrick Bruel e “il lotto”

Nel 2014, Jean-Marie Le Pen provocò un enorme scandalo in seguito a un video pubblicato dal Front National sul suo sito web. In quest’ultimo, inedito poche ore dopo dal sito della FN, il presidente onorario e membro fondatore della FN attaccava artisti che criticavano il suo partito politico come Guy Bedos, Madonna e Yannick Noah. “Per avere delle belle rose è necessario mettere il letame sui piedi. Quindi il vecchio Bidoche, il vecchio Maldonna partecipavano all’esercizio oralmente», ha indicato Jean-Marie Le Pen in questa intervista dove gli viene riportato anche il nome di Patrick Bruel. Al che Jean-Marie Le Pen risponde: “Questo non mi sorprende. Guarda, la prossima volta ne faremo un lotto”, alludendo alle origini ebraiche di Patrick Bruel che aveva deciso di intentare un’azione legale contro Jean -Marie Le Pen. Nel 2021 i tribunali hanno deciso di assolvere il fondatore del FN che allora aveva 93 anni.

Con la morte di Jean-Marie Le Pen scompare un mostro politico

Il ministro Durafour che diventa “Durafour-crematorio”

Appena un anno dopo la vicenda del dettaglio sulle camere a gas, Jean-Marie Le Pen lo fece di nuovo pronunciando un gioco di parole scioccante nei confronti di Michel Durafour, allora ministro della Funzione pubblica. In risposta al ministro Michel Durafour, che criticava la politica del FN e chiedeva agli elettori di rivolgersi a sinistra e al Partito comunista, Jean-Marie Le Pen ha soprannominato il ministro Durafour con “crematorio Durafour” durante un discorso davanti all’università del Fronte Nazionale assemblaggio.

“Monsignor Ebola”, la soluzione di Jean-Marie Le Pen per fermare l’immigrazione

Nel dicembre 2013, un’epidemia “atipica”, perché non controllata, è comparsa in Guinea, Liberia e Sierra Leone. Si tratta del virus Ebola che contaminerà un numero enorme di persone e ne ucciderà ufficialmente 844 sei mesi dopo. Durante un pranzo stampa con il sindaco del FN di Cogolin nel Var, Marc-Etienne Lansade ha spiegato a Le Pen i temi che avrebbe sviluppato nel suo discorso: la sovrappopolazione e il “rischio di sommersione della Francia a causa dell’immigrazione.

“Razzista, colonialista, fascista”, “Figura della vita politica”, “Ha sempre servito la Francia”: pioggia di reazioni dopo la morte di Jean-Marie Lepen

In risposta a ciò, Jean-Marie Le Pen, davanti alle telecamere, si è distinto ancora una volta ottimista a suo modo e dicendo: “Non è mai troppo tardi, ma è troppo tardi quando anche monsignor Ebola può risolvere questo in tre mesi. Commenti considerati cinici e disumani.

Accuse di tortura in Algeria

Ex soldato, Le Pen è stato accusato dagli attivisti anticoloniali di aver partecipato ad atti di tortura durante la guerra d’Algeria. Sebbene lo abbia sempre negato, queste accuse lo hanno seguito per tutta la sua carriera.

“La disuguaglianza razziale è un dato di fatto”

Nel 1996, durante una scuola estiva del Fronte Nazionale a La Grande Motte, Jean-Marie Le Pen disse di credere nella disuguaglianza razziale. “Credo nella disuguaglianza delle razze, sì certo, tutta la storia lo dimostra, non hanno la stessa capacità né lo stesso livello di evoluzione storica…”.

“Ti farò correre rossa! Frocio!”

Il 30 maggio 1997, mentre era presidente del Fronte Nazionale, Jean-Marie Le Pen si reca a Mantes-la-Jolie, negli Yvelines, per sostenere sua figlia Marie-Caroline, candidata alle elezioni legislative in seguito allo scioglimento dell’Assemblea nazionale. deciso da Jacques Chirac qualche giorno prima. Sul posto, gli attivisti anti-FN accolgono Jean-Marie Le Pen con grida e striscioni. Particolarmente nervoso, il presidente del FN sarà molto aggressivo con la folla ma anche con Annette Peulvast-Bergeal, sindaco socialista della vicina città di Mantes-la-Ville. “Siamo stufi di te, siamo stufi di te!”grida Jean-Marie Le Pen che non esiterà a mettere con le spalle al muro il socialista che avrà tre giorni di ITT dopo questo attacco. Mentre la folla peggiora, Jean-Marie Le Pen, circondato dalla polizia, non esita a minacciare le persone che lo circondano. “Nella misura in cui sono stato attaccato, non ho mai avuto paura di un altro uomo. Nemmeno diversi!”ha detto sorridendo davanti ad una delle poche telecamere presenti quel giorno. La troupe televisiva registrerà anche questo momento in cui Le Pen è pronto a scontrarsi con un attivista inseguito dalle sue guardie del corpo: “Ti faccio scappare, vedrai la rossa laggiù. Eh?” Tutto questo, punteggiato da un insulto omofobico.

Una richiesta di aiuto da… Giovanna d’Arco

Dal 1988, Jean-Marie Le Pen ha deciso di organizzare una sfilata in omaggio a Giovanna d’Arco. Questa “festa” si svolgeva in precedenza l’8 maggio, ma è caduta lo stesso giorno del secondo turno delle elezioni presidenziali. Il fondatore del FN ha quindi scelto di anticipare la data di una settimana e di farla celebrare il 1° maggio, Festa dei Lavoratori. Questa data è stata anche l’occasione per il FN di sfidare la sinistra sul suo stesso terreno: le questioni sociali. Il 1° maggio 2015, anno in cui perse la presidenza onoraria del FN, Jean-Marie Le Pen organizzò una cerimonia alternativa nell’ambito di questa celebrazione annuale in memoria di Giovanna d’Arco, accusando il partito, guidato da sua figlia Marine, di tradire la vostra valori. Accanto alla statua, Jean-Marie Le Pen canterà un iconico “Jeanne, aiuto!”.

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