Il 7 gennaio 2015, due terroristi attaccarono la redazione di Charlie Hebdo, uccidendo 12 persone, tra cui i fumettisti Cabu, Charb, Tignous e Wolinski. Le vittime avevano in particolare legami con la regione Centro-Valle della Loira.
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10 anni fa, la Francia cadde nell’orrore. Due terroristi, soprannominati i fratelli Kouachi, sono entrati negli uffici del quotidiano satirico Charlie Hebdo e hanno ucciso 12 persone. Si è trattato quindi dell’attacco più mortale perpetrato sul territorio in più di 50 anni.
Il giorno successivo, l’emozione si è diffusa in tutta la regione.
A Bourges, Châteauroux, Tours, Blois, Orléans, Chartres, migliaia di persone si sono radunate spontaneamente per rendere omaggio alle vittime, sfoggiando l’ormai famoso slogan: “Je suis Charlie”.
Durante i tre giorni di lutto nazionale, la regione, come il resto della Francia, ha osservato un minuto di silenzio in omaggio al defunto.
Tra le vittime, diverse avevano legami con il Centro-Val de Loire. L’economista Bernard Maris, una delle 12 persone uccise, era il genero di Maurice Genevoix. Si recava regolarmente a Saint-Denis-de-l’Hôtel, nel Loiret, dove lo scrittore aveva una casa.
Lo stilista Tignous, il cui vero nome era Bernard Verlhac, aveva legami familiari a Berry, in particolare a Bourges.
L’attacco a Charlie Hebdo è stato solo l’inizio di una serie di attentati.
L’8 gennaio, Amedy Coulibaly ha ucciso l’agente di polizia Clarissa Jean-Philippe a Montrouge, prima di prendere degli ostaggi all’Hyper Cacher il giorno successivo, uccidendo altre quattro persone.
Di fronte a questa ondata di terrore, la popolazione si è mobilitata in massa.
A Orléans si sono radunate più di 22.000 persone, un raduno senza precedenti. 4000 si sono riuniti anche a Bourges.
Domenica 11 gennaio, un’enorme marcia repubblicana contro il terrorismo ha visto 1,5 milioni di persone marciare a Parigi e quasi 4 milioni in tutto il paese, diventando la più grande manifestazione mai registrata in Francia.