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– “Fronte repubblicano” –
Il più emblematico dei suoi successi rimarrà incompiuto. Il 21 aprile 2002, all’età di 73 anni e alla sua quarta candidatura all’Eliseo, fece una sorpresa qualificandosi al secondo turno elettorale.
Il trionfo ha il suo rovescio della medaglia: per due settimane milioni di persone marciano contro il razzismo e la sua incarnazione politica. Soprattutto, Jean-Marie Le Pen permette la facile rielezione del suo nemico giurato Jacques Chirac.
Ventidue anni dopo, quando il RN aveva appena trionfato alle elezioni europee, un provvidenziale scioglimento deciso da Emmanuel Macron lasciava intravedere la possibilità che sua figlia Marine portasse al potere l’estrema destra, un sogno che lui aveva finalmente realizzato. stesso a credere ma che venne nuovamente frantumato sul “fronte repubblicano”.
Jean-Marie Le Pen, dopo essere stato sposato con Pierrette Lalanne, madre delle sue figlie Marie-Caroline, Yann e Marine, ha sposato Jany Le Pen per la seconda volta.
Sébastien Chenu, vicepresidente del partito, ha stimato che “la scomparsa di Jean-Marie Le Pen è quella di un immenso patriota, visionario e incarnazione del coraggio”.
“È anche la scomparsa di un uomo di immensa cultura, che ha portato la speranza di milioni di francesi”, ha aggiunto.
Il deputato RN Thomas Ménage ha definito martedì un “precursore del movimento nazionale” che “ha denunciato prima di tutti il cammino intrapreso dalla Francia e ha annunciato le difficoltà che si trova ad affrontare oggi”.
Anche l’ex candidato alle presidenziali del 2022 Éric Zemmour, oppositore di Marine Le Pen, ha reso omaggio: “Al di là delle polemiche, al di là degli scandali, quello che ricorderemo di lui nei prossimi decenni è che fu tra i primi ad allertare la Francia sulla crisi esistenziale minacce che lo attendevano. “Rimarrà la visione di un uomo, e il suo coraggio, in un’epoca in cui gli uomini coraggiosi non erano così numerosi”, ha aggiunto l’ex polemista.
A sinistra, il leader della France insoumise (LFI) Jean-Luc Mélenchon ha stimato che “la lotta contro l’uomo è finita” ma “la lotta contro l’odio, il razzismo, l’islamofobia e l’antisemitismo da lui diffusi continua”.