Se ne va la francese Engie, la sostituisce la tailandese PTT, un investimento molto redditizio e altamente strategico

Se ne va la francese Engie, la sostituisce la tailandese PTT, un investimento molto redditizio e altamente strategico
Se ne va la francese Engie, la sostituisce la tailandese PTT, un investimento molto redditizio e altamente strategico
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Par
Souleymane Loum

| 20 secondi fa

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Le cose si muovono nel settore energetico algerino con l’arrivo della compagnia pubblica tailandese di petrolio e gas PTT. Si aggiunge alla francese TotalEnergies, all’americana Occidental e all’italiana Eni, tutti leader mondiali, per aggiungersi agli altri colossi americani che puntano al Sahara algerino. PTT ha recentemente annunciato l’acquisto della quota del 22,1% detenuta dal gruppo francese Engie nel progetto del gas Touat, situato nella zona di Timimoun, nella wilaya di Adrar.

Entrata di rilievo la Tailandia, accanto all’Eni, che controlla il 42,9% del progetto, e alla società pubblica algerina Sonatrach, che detiene il 35%. Secondo la piattaforma specializzata “Mees”, l’operazione di buyout dovrebbe essere completata entro il secondo trimestre del 2025, dopo il completamento della procedura di adeguamento alla normativa.

Questa acquisizione costituisce una solida pietra miliare nel piano di espansione internazionale di PTT, in una situazione molto favorevole per l’Algeria da quando è diventata il principale fornitore di gas dell’Unione Europea lo scorso ottobre. Una posizione che sarà rafforzata dalla decisione dell’Ucraina di chiudere il gasdotto che parte dalla Russia per rifornire il vecchio continente…

Da notare che non appena questa misura è stata annunciata, i prezzi del gas sul mercato europeo sono saliti alle stelle. Ciò è molto positivo anche per le piccole imprese delle PTT, per l’economia nazionale e per le casse pubbliche del Paese. Per quanto riguarda l’azienda tailandese, il progetto Touat, che è già in fase di produzione, le consentirà di aumentare i propri ricavi e aumentare le proprie riserve in vista di ampliare il proprio raggio d’azione.

Il giacimento di gas Touat, operativo dal 2019, si basa su riserve stimate in 1,92 trilioni di piedi cubi di gas naturale più 5,4 milioni di barili di condensato. Attualmente la sua produzione sta raggiungendo quasi 12 milioni di metri cubi al giorno, il che si aggiunge alle prospettive di crescita molto promettenti per i prossimi anni.

Dopo una pausa di oltre 2 anni a seguito di ostacoli tecnici legati alla contaminazione da mercurio delle unità di trattamento, la produzione è stata rilanciata sotto la guida dell’italiana Eni. Nel 2023 quest’ultima ha rilevato le azioni di Neptune Energy e ha sborsato 4,9 miliardi di dollari per ammodernare le infrastrutture. Questa ripartenza ha permesso all’Algeria di raggiungere una produzione aggiuntiva di 4,5 miliardi di metri cubi di gas, un ottimo affare per l’export.

L’Algeria, che conta 200 miliardi di metri cubi di gas entro il 2027, di cui il 50% dedicato all’export, sta guadagnando terreno nel mercato globale dell’energia. Con l’ascesa di PTT, il Paese sta aumentando la sua attrattiva per i grandi investitori internazionali e affermando ulteriormente il suo status di hub energetico regionale.

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