Mons. Rey rinuncia al suo incarico di vescovo

Mons. Rey rinuncia al suo incarico di vescovo
Mons. Rey rinuncia al suo incarico di vescovo
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Dopo venticinque anni di episcopato, mons. Rey, vescovo di Fréjus-Tolone, ha annunciato il 7 gennaio di aver rassegnato le dimissioni dal suo incarico su richiesta di papa Francesco. Questa decisione arriva a poco più di un anno dalla nomina di mons. François Touvet a vescovo coadiutore.

Mons. Dominique Rey, vescovo di Tolone, ha annunciato martedì 7 gennaio che lascerà il suo incarico su richiesta di Papa Francesco. Queste dimissioni, che saranno ufficiali solo una volta accettate formalmente dal Papa (accettazione che dovrebbe arrivare molto presto secondo l’agenzia I.MEDIA), segna l’epilogo di una lunga serie di vicende legate alla gestione della diocesi da parte di mons. Rey per 25 anni. Quattordici mesi fa, la nomina da parte della Santa Sede di un vescovo coadiutore, mons. François Touvet, aveva già dato inizio a questa transizione: quest’ultimo era stato nominato accanto al vescovo diocesano con diritto di successione immediato, consentendo al coadiutore di prendere immediatamente il suo posto sede episcopale quando intervengono le dimissioni o la morte del vescovo titolare.

“Al termine di un primo anno in cui la sospensione delle ordinazioni è stata revocata per quasi tutti i candidati, il nunzio mi ha informato che il Santo Padre mi chiedeva di lasciare il mio ufficio di vescovo diocesano di Fréjus-Tolone”, ha detto. indicato in un comunicato stampa del 7 gennaio scorso, mons. Rey. Questa decisione arriva “senza che io fossi a conoscenza di alcun elemento nuovo rispetto a quelli che avevano motivato la designazione del vescovo coadiutore”, afferma inoltre il vescovo.

Nato a Saint-Etienne, mons. Rey ha intrapreso dapprima la carriera di ispettore fiscale prima di ottenere la licenza in teologia e il diploma in diritto canonico presso l’Istituto cattolico di Parigi. Ordinato sacerdote nel 1984 nell’ambito della Comunità dell’Emmanuele, ha svolto diverse missioni pastorali a Parigi come cappellano del liceo Stanislas (VI secolo), vicario della parrocchia di Sainte-Marie-des-Batignolles (XVII secolo), parroco della Chiesa Santa Trinità (9°), prima di entrare nella diocesi di Fréjus-Tolone di cui divenne vescovo nel 2000, nominato da Papa Giovanni Paolo II. Il suo episcopato è caratterizzato da una reale dinamica di evangelizzazione, che riflette il suo impegno nel rivitalizzare la vita spirituale della sua diocesi attraverso numerose iniziative missionarie. Ha favorito in particolare la costituzione di diverse comunità con sensibilità liturgiche molto diverse, orientamento per il quale è stato talvolta criticato.

Diversità delle comunità

“Mi criticano soprattutto perché accolgono comunità troppo ampie o vocazioni sacerdotali e religiose, in particolare provenienti dal mondo tradizionale”, riconosce mons. Rey Famiglia cristiana. Si ricorda che nel giugno 2022 il Vaticano ha deciso di sospendere le ordinazioni sacerdotali e diaconali nella diocesi di Fréjus-Tolone. Una decisione insolita, che riflette le preoccupazioni per il sostegno delle vocazioni e la formazione dei seminaristi del seminario di Castiglia, provenienti da comunità molto diverse. Secondo una fonte romana poi intervistata da I.MEDIA, le numerose pratiche di sacerdoti della diocesi in situazione canonica irregolare, soprattutto per casi di abuso, avevano suscitato forti interrogativi anche a Roma. La Santa Sede ha poi affidato a mons. Aveline, arcivescovo di Marsiglia, una “visita fraterna”, poi a mons. Hérouard, arcivescovo di Digione, una visita apostolica nei mesi di febbraio e marzo 2023.

“Quando lanciamo progetti, corriamo sempre un rischio. A volte mi è mancato discernimento o sostegno. Tuttavia, quando sono state individuate disfunzioni, ho sempre preso le misure canoniche e amministrative necessarie” prosegue il vescovo. che descrive queste dimissioni come un “improvviso cambio di direzione” e una “prova”. Desideroso di continuare la sua missione al servizio dell’evangelizzazione, mons. Rey afferma di voler “sostenere luoghi di incubazione di iniziative missionarie”, senza ancora conoscere la prossima sede della sua missione. A Le Figaro ha confidato che “gli sta a cuore continuare a sostenere lo sviluppo di progetti missionari per promuovere la Chiesa, in particolare quelli che rientrano in questi cinque grandi pilastri che sono per me prioritari: rispetto e difesa della vita e della famiglia, impegno alle persone vulnerabili e ai luoghi di precarietà, le questioni relative all’educazione e alla cultura, la presenza cristiana nei media e nelle reti di comunicazione e, infine, la formazione cristiana e pastorale di coloro che esercitano responsabilità nella Chiesa e nella società”.

Pratico

Mons. Dominique Rey celebrerà una messa di ringraziamento sabato 1 febbraio alle 10:30 al Domaine de La Castille.

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