i suoi genitori chiedono un accordo per il suo rilascio

i suoi genitori chiedono un accordo per il suo rilascio
i suoi genitori chiedono un accordo per il suo rilascio
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In un video diffuso sabato 4 gennaio dal braccio armato di Hamas, Liri Albag, una 19enne ostaggio israeliana, appare in lacrime con la testa tra le mani. Chiede a Israele di agire per il suo rilascio, più di quattrocentocinquanta giorni dopo il suo rapimento mentre prestava servizio militare nella base di Nahal Oz, nel sud di Israele.

I suoi genitori hanno reagito in un altro video, trasmesso da diversi media tra cui Il Guardiano, esortando Israele a raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi. “È giunto il momento. Ci sono Liri e altri 99 ostaggi che devono tornare a casa”, allertò Shira ed Eli Albag. Lo riferisce il sito dell’agenzia di stampa americana Bloomberg, a Gaza si trovano ancora un centinaio di ostaggi, vivi o morti.

“Stiamo lottando per te”

lunedì 6 gennaio “a Saudi media [le quotidien Asharq Al-Awsat] ha reso pubblico un elenco di 34 nomi di ostaggi israeliani trattenuti a Gaza e che potrebbero essere rilasciati alla conclusione di un ipotetico accordo di cessate il fuoco con Hamas”, ci insegna I tempi di Israele. Al tavolo delle trattative, gli Stati Uniti vogliono ottenere un accordo prima che Joe Biden lasci la Casa Bianca, osserva Bloomberg. Ma, prima di firmare, Israele dice di voler conoscere lo stato di salute dei 34 ostaggi.

Poco dopo la pubblicazione della lista, quattro famiglie di ostaggi hanno tenuto una conferenza stampa a Tel Aviv, invitando anche il governo israeliano a intervenire. “riportate a casa tutti gli ostaggi, vivi o no”, riferisce il Tempi di Israele.

I genitori di Liri Albag rimangono fiduciosi. “Se vede questo video, voglio dirlo a Liri: stiamo lottando per te, non ti abbandoniamo, tornerai a casa e sarai viva”.

Canada

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