(CercleFinance.com) – Mercoledì Shell ha dichiarato di aspettarsi una produzione di gas inferiore a quanto inizialmente previsto per il 4° trimestre, un annuncio che ha pesato sul suo prezzo alla Borsa di Londra nelle prime fasi delle contrattazioni.
In un punto di attività, il colosso anglo-olandese afferma ora di aspettarsi una produzione di gas naturale liquefatto (GNL) compresa tra 6,8 e 7,2 milioni di tonnellate negli ultimi tre mesi dell’anno.
Finora si puntava a una cifra compresa tra 6,9 e 7,5 milioni.
Per quanto riguarda le attività upstream, Shell ha rivisto al ribasso le previsioni di produzione per il 4° trimestre, ora previste tra 1,79 e 1,89 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno, rispetto al precedente obiettivo di 1,75 -1,95 milioni.
Per quanto riguarda la performance commerciale nel settore chimico, il gruppo energetico indica di prevedere un margine di raffinazione indicativo di 138 dollari la tonnellata, da confrontare con 164 dollari la tonnellata del 3o trimestre.
“Questo punto di attività sembra insufficiente rispetto alle stime attualmente stabilite dal mercato”, hanno commentato gli analisti di RBC in una nota di reazione.
“Ci aspettiamo che ciò comporti una revisione al ribasso delle previsioni di consenso”, continua il broker canadese.
La Shell ha inoltre avvertito che registrerà nei conti del 4° trimestre un’uscita di cassa di circa 1,3 miliardi di dollari legata al pagamento dei certificati di emissione nell’ambito della tassa tedesca sul CO2 e del programma americano sui biocarburanti.
A seguito di questi annunci, mercoledì mattina le azioni Shell sono scese dell’1,4%, segnando uno dei maggiori ribassi dell’indice FTSE 100.
Il gruppo prevede di pubblicare i risultati del quarto trimestre il 30 gennaio.
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