È una proprietà che conta enormemente per Yann Arthus-Bertrand, che evoca a “utopia diventata realtà”con il pariginonella sua edizione del 6 gennaio 2025. Una residenza situata nel Valle della Millière, Les Mesnuls, vicino a Rambouilletnegli Yvelines. Un posto dove cervi e cervi “capivo che erano a casa qui”come spiega quello che abbiamo visto accanto a Stéphane Rotenberg per la fondazione GoodPlanet qualche anno fa.
Un vero paradiso in terra per il 78enne attivista ambientalista francese, che il 7 dicembre ha visto sconvolta la sua pace “quando sei cani da caccia con i segugi” si sono permessi di farlo ritornare alla propria proprietà. UN area naturale di quasi 30 ettari “che ospita da quattro anni il progetto di rewilding portato avanti dall’associazione Vallée de la Millière, di cui Yann Arthus-Bertrand è il presidente fondatore”. Quello che abbiamo visto esilarante alle Vendanges de Montmartre con Anne Hidalgo nel 2019 non ha esitato a farlo presentare un reclamo contro l’equipaggio Bonnelles-Rambouillet, proprietario dei cani entrati nella sua abitazione senza il suo permesso.
Yann Arthus-Bertrand vuole che si ponga fine definitivamente alla caccia ai segugi a Rambouillet
Molto impegnato nell’ecologia e nella protezione degli animali, Yann Arthus-Bertrand ha lanciato anche un petizione con due richieste: “rigoroso rispetto della proprietà privata” così come l’implementazione “un piano di uscita per la fine definitiva della caccia con i segugi entro il 2030 nella foresta di Rambouillet”. Una petizione che ha già quasi raccolto 25.000 firme secondo i nostri colleghi di parigino. Se dice che non vuole “diventare uno stupido e meschino anti-cacciatore”il fotografo che abbiamo visto ammirare un’opera potente e rara accanto a Marc Ladreit de Lacharrière qualche mese fa, ritiene tuttavia che la caccia con i segugi sia una “pratica arcaica e incontrollabile”, che vede come “un’attività ricreativa per un’élite e non una necessaria pratica di regolamentazione”.
Ovviamente la lotta di Yann Arthus-Bertrand viene emulata quasi ovunque. “Comincio a ricevere telefonate da tutta la Francia. Le persone sono interessate al mio progetto. Molti non sanno nemmeno che si può dire di no”conclude il famoso fotografo.