Questo libro ripercorre l’evoluzione della Russia, dal culto della personalità di Stalin, che continua a permeare la società russa, alla guerra in Ucraina. Implica anche il controllo del potere sui media, la trasformazione della Chiesa ortodossa in un sostegno assoluto al regime e l’annessione della Crimea.
Ripercorrendo questi eventi significativi, Dmitry Glukhovsky, scrittore e giornalista in esilio, condannato in contumacia dal regime di Vladimir Putin, analizza, interpreta e seziona questi eccessi politici e sociali.
“Da quando la Russia è posseduta da un demone che la spinge a fare i capricci, a pronunciare imprecazioni incomprensibili e accuse assurde, e a scagliarsi schiumante contro i suoi vicini nel tentativo di squarciargli la gola? »
Éditions Robert Laffont ci propone le prime pagine in anteprima:
Nato a Mosca nel 1979, Dmitry Glukhovsky è un rinomato scrittore e giornalista. Famoso per le sue serie di fantascienza Metropolitana (Metro 2033, Métro 2034, Métro 2035), ha scritto anche romanzi come Sumerki (Premio Utopiales 2014) e FUTURO (Premio Libr’à Nous 2016).
Le sue opere, siano esse di fantascienza o di thriller tecnologici, dipingono un ritratto senza compromessi della Russia contemporanea. Condannato dal regime di Vladimir Putin e costretto all’esilio, Glukhovsky ha ricevuto il Premio per la Libertà del Giornale L’Espresso.
Par Sara Verrecchia
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