Al termine di una partita a suo favore ma a lungo indecisa sul punteggio, il PSG ha dominato il Monaco durante il Trofeo dei Campioni 2024. Uno sguardo alle prestazioni individuali dei parigini caso per caso.
Donnarumma: Tornato in porta contro la squadra che lo ha sfigurato, l’italiano non ha mostrato il minimo segno di paura o apprensione, anche se poco disturbato fisicamente. In linea è stato soprattutto impeccabile, sia che il Monaco lo abbia chiamato da lontano come Akliouche o da vicino come Minamino, e ha firmato un gol logico perché non ha commesso errori. Con i piedi era il più efficiente possibile, senza sforzarsi troppo. Un’ottima ripartenza.
Giudice: Ci sono voluti solo pochi secondi per vedere che le gambe erano ancora lì nel 2025 poiché le sue famose gare lunghe erano in vista fin dai primi secondi. Sempre altrettanto generoso in attacco, il marocchino è stato una risorsa offensiva per tutta la partita, anche se ha avuto sequenze più visibili di altri. Non contento sotto porta, a volte è stato un po’ impreciso nei cross, ma il suo volume di gioco ha fatto molto bene alla squadra parigina. In difesa è stato nel complesso piuttosto efficace e ha saputo essere bravo a ripartire, anche nel suo stesso campo.
Marquinhos: Il capitano parigino ha alzato un altro trofeo alla fine della partita e non era estraneo a questo successo. Di fronte alla pressione costante del Monaco, ha sempre saputo essere preciso con la palla e ripartire in modo pulito. Avrebbe potuto anche fare la differenza durante la partita con la sua forte presenza sui corner parigini, ma è mancata in precisione. In difesa ha effettuato diverse buone intercettazioni ma a volte ha avuto difficoltà a gestire le ondate monegasche, soprattutto all’inizio del secondo tempo.
Là : La tregua ovviamente ha fatto bene all’ecuadoriano che è stato particolarmente cruento ai primi palloni, mangiandosi Ilenikhena nei duelli e ripartendo alla grande. Ha avuto più difficoltà alla lunga contro il franco-nigeriano quando quest’ultimo ha lanciato davvero la sua partita ma nel complesso ha vinto il duello contro di lui. In ripresa è stato anche poco a poco meno intraprendente, ma nel complesso ha giocato in difesa fino alla fine, talvolta anche al limite quando il Monaco ha attaccato in massa verso l’area.
Nuno Mendes: Meno offensivo di Hakimi sulla fascia opposta ma non necessariamente limitato, il portoghese ha disputato una partita irregolare in tutte le aree. Con la palla, ha sbagliato una ripartenza importante nel primo tempo, offrendo ogni volta una chiara occasione, ma è stato anche capace di diversi interventi difensivi, in particolare all’inizio del secondo tempo, dove ha salvato subito i suoi due volte. Nel complesso, il suo secondo tempo è stato molto migliore del primo, e non solo perché ha preso bene i calci piazzati indiretti che gli sono stati dati all’improvviso.
Vitina: La sentinella parigina ha fatto un esordio talmente discreto che nel primo periodo ha addirittura cambiato leggermente posizione, risalendo di livello. Ma il suo primo periodo è rimasto nel complesso molto deludente, a parte due gol, uno dei quali davvero pericoloso. La seconda è andata fortunatamente meglio, soprattutto nel finale di gara, ma la sua assenza di impatto difensivo e un peso costruttivo francamente discutibile ne hanno fatto una prestazione complessivamente insufficiente.
Zaire-Emery: Posizionato come staffettista destro, è scivolato naturalmente nel suo ruolo di equilibratore dietro Hakimi e Lee, ma alla fine ha giocato poco per se stesso, il che ha avuto la conseguenza di non firmare azioni particolarmente degne di nota. Nella ripresa, quando la partita era meno controllata, il suo petto era apprezzabile ma la sua incapacità di fare la differenza è stata un problema nonostante tutto.
Mayulu lo ha sostituito e in pochi minuti ha trovato il tempo per mandare Fabian Ruiz in porta.
João Neves: Inizialmente posizionato come staffettista di sinistra, il portoghese fatica a trovare il suo posto, non aiutato dall’accordo con Mendes e Doué che non è azzeccato. Rifocalizzato abbastanza rapidamente dal suo allenatore, ha poi potuto mostrare molta più iniziativa, spesso ordinando le offensive parigine o migliorandole con l’occhio senza trovarsi in una giornata molto importante. Si è fatta sentire anche la sua attività difensiva, il centrocampista lotta su ogni pallone del centrocampo. Anche con una partita imperfetta, è stato il miglior centrocampista parigino.
Fabiano Ruiz lo ha sostituito e inizialmente ha fatto un ingresso davvero poco convincente, compreso un tiro sbagliato da buona posizione. Ma la sua buona intesa sulla sinistra con i suoi compagni alla fine ha dato i suoi frutti, regalando due gol nel recupero dopo buone proiezioni: Ramos ha mancato il primo match point, Dembélé ha trasformato il secondo.
Lee: L’undici titolare a sorpresa si è posizionato sul lato destro e ha subito mostrato il suo solito stile, con presenza nel gioco combinato sulla sua fascia, alcuni bei tocchi di palla e vera qualità nel colpire la palla. È stato anche più volte vicino al gol, Köhn lo ha affrontato brillantemente in più occasioni, mentre il coreano ha mancato la porta da distanza ravvicinata poco prima dell’intervallo. L’intervallo gli ha anche tagliato le gambe visto che nella ripresa è stato invisibile fino alla sua uscita, il che è incomprensibile dopo il suo primo tempo piuttosto buono.
Barcollare lo sostituì e si spostò sul lato sinistro. Ha portato dinamismo sul lato sinistro ma in compenso non è stato molto preciso nell’ultimo movimento o nell’avvicinamento all’area di rigore. È coinvolto in avvio di gol nonostante tutto.
Dembelé: Collocato in un inaspettato ruolo di falsa punta, il centrale parigino si è trovato a lungo a fare differenze impressionanti nell’avvicinarsi alla porta senza però riuscire a trovare la rete, che sia colpa sua o della guardia. Poco coinvolto nel finale, pericoloso per la sua capacità di essere molto destabilizzante, poi è apparso sottoutilizzato e Luis Enrique lo ha posizionato sulla fascia giusta per il finale del match con Hakimi. I due si sono subito orientati e Dembélé è riuscito a trovare la via della porta per offrire un trofeo al PSG, che non ha fatto altro che aumentare la qualità della sua partita.
Dotato: Posizionato sulla fascia sinistra, si è inizialmente messo in luce con un’azione individuale terminata sulla traversa avversaria prima di impegnarsi un po’ di più nel gioco, anche se la sinistra parigina non ha giocato bene. ha funzionato, il che lo ha privato di un maggior numero di uno contro uno contro Vanderson. Sempre attivo in difesa, Doué ha gradualmente guadagnato slancio e la sua tecnica ha danneggiato il Monaco nella ripresa. E se gioca ancora un po’ troppo nelle sequenze all’interno di una partita, il giovane parigino ha comunque mostrato buone cose nel complesso.
Gonçalo Ramos lo ha sostituito e ha fatto un’entrata del tutto invisibile fino al recupero, il momento in cui non ha sfruttato una buona occasione per poi occupare la difesa e il portiere sulla porta di Dembélé. È difficile però renderlo un aspetto particolarmente positivo.