Il nuovo primo ministro François Bayrou riceve lunedì le principali forze politiche dell'Assemblea nazionale. Obiettivo: creare nuove alleanze con la sinistra, consolidando quelle esistenti con la destra. Marine Le Pen e Jordan Bardella sono stati i primi ospiti questo lunedì. Segui il nostro live streaming.
François Bayrou ha iniziato lunedì a consultare le forze politiche contestualmente alla formazione del suo governo, alla ricerca di una via stretta che gli permettesse di approvare, senza maggioranza, un bilancio, dopo che quello precedente era stato congelato dalla censura.
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Il nuovo primo ministro riceve in quest'Aula i gruppi parlamentari dell'Assemblea nazionale “nel loro ordine numerico di importanza”. Spetta a loro decidere la composizione della loro delegazione, con o senza leader del partito.
Informazioni da ricordare:
- “Siamo stati ascoltati”, assicura Marine Le Pen dopo la sua intervista a François Bayrou,
- Dopo l'intervista con François Bayrou, il leader dei deputati macronisti Insieme per la Repubblica (EPR) e presidente del partito Rinascimento, Gabriel Attal, è uscito senza dire una parola, a volto chiuso.
- Il nuovo primo ministro incontrerà tutte le forze politiche, ad eccezione della Francia ribelle che ha rifiutato il suo invito
- Allo stesso tempo, François Bayrou continua a costruire il suo futuro governo
- Roland Lescure chiede la nomina di ministri socialisti
“Siamo stati ascoltati”, assicura Marine Le Pen
La presidente del gruppo dei deputati del Raggruppamento Nazionale, Marine Le Pen, e quella del partito Jordan Bardella sono arrivate alle 9 all'hotel Matignon. Un incontro nel corso del quale l'ex candidata alla presidenza ha assicurato “di essere stata ascoltata”, senza però assicurarsi di essere stata “ascoltata”.
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“Gli abbiamo espresso che questi erano i desideri dei nostri elettori”, continua, prima di concludere che “il metodo è più positivo di quello che ho visto finora, ora spero che possa essere utile”. Domenica il leader frontista aveva criticato una “spregevole coalizione di opposti” ma non censurerà “a priori”. I due leader del partito della fiaccola si sono rammaricati di non essere stati ricevuti in tempo dall'ex primo ministro Michel Barnier.
Marine Le Pen ha inoltre precisato di aver “espresso al primo ministro le riserve” che il RN ha “su un certo numero di personalità” che potrebbero entrare nel governo. Ha discusso con lui in particolare del metodo di voto proporzionale sostenuto dalla RN ma anche dal MoDem, il partito di François Bayrou. “So che il Primo Ministro è attaccato al proporzionale e mi sembra che sia un progetto” da attuare “subito dopo il bilancio”, ha sostenuto.
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E' “una priorità permettere a tutti i francesi di essere rappresentati” e “forse (…) far emergere una maggioranza”, ha giustificato.
Nessun incontro con La France insoumise
François Bayrou, che ha tenuto a chiamare personalmente ogni capogruppo, ha parlato anche con Gabriel Attal, leader dei deputati macronisti Ensemble pour la République (EPR) e presidente del partito Rinascimento, che è emerso senza dire una parola, il suo volto Chiuso.
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Seguiranno i capigruppo socialisti, Boris Vallaud per l'Assemblea e Patrick Kanner per il Senato, con il primo segretario del PS Olivier Faure, che non intendono entrare nel governo ma si sono mostrati pronti a discutere diversi temi, come un “conferenza sociale” sulle pensioni o sulla tassazione dei redditi alti, tutte proposte sostenute da MoDem, il partito di François Bayrou.
Il leader dei deputati della destra repubblicana (DR) Laurent Wauquiez verrà da solo. Il suo partito LR condiziona la partecipazione della destra al governo al “progetto” che François Bayrou presenterà loro.
La France insoumise, che ha già promesso la censura, ha rifiutato lunedì di incontrare François Bayrou in questo contesto, per “paura” secondo Jean-Luc Mélenchon “che fosse di nuovo tutta una commedia”.
Il futuro governo in costruzione
Parallelamente a queste consultazioni, che proseguiranno martedì, François Bayrou sta affinando la sua squadra, che vuole più compatta e dominata da “personalità” esperte, lasciando Mayotte colpita da un uragano mortale nelle mani di Emmanuel Macron. François Bayrou, che domenica sera ha incontrato nuovamente Emmanuel Macron, si è definito domenica “un primo ministro di pieno esercizio e di complementarità” con il presidente che aveva esitato fino all'ultimo a nominarlo.
François Bayrou non intende però litigare per le posizioni statali, che secondo una fonte governativa rientrano nel cosiddetto dominio “riservato”. Il MoDem detiene attualmente il Ministero degli Affari Esteri, con Jean-Noël Barrot.
Resta da vedere se Sébastien Lecornu, sostenitore di Emmanuel Macron che il capo dello Stato ha esitato a nominare a Matignon, vorrà ritornare al suo posto. François Bayrou ha ricevuto venerdì il ministro degli Interni uscente Bruno Retailleau (LR), al quale ha affidato la gestione della crisi a Mayotte, colpita da un ciclone mortale, come garanzia della continuazione della sua missione al governo.
Ma il mantenimento di questo ministro controverso divide. I socialisti hanno prima contestato il suo progetto per una nuova legge sull’immigrazione. Il presidente del Senato Gérard Larcher (LR) ha chiesto la riconferma del suo collega di partito.
Roland Lescure chiede la nomina di ministri socialisti
L'ex ministro dell'Industria Roland Lescure, il cui nome era stato diffuso per Matignon, ha chiesto lunedì a RTL di “allargarsi” ai ministri socialisti, ma questi ultimi minacciano di escludere i contendenti. “Ho visto con interesse le enormi mosse del Partito socialista e di parte della sinistra”, ha spiegato, ritenendo che la promessa di non censurare se il governo non presenterà il 49.3 “non potrà funzionare solo se decideranno di entrare al governo”.
Insoumise France, che minaccia subito di censurare il futuro governo, pesa sull’unione della sinistra: “chiunque entrerà in questo governo si allontanerà irrimediabilmente dal Nuovo Fronte Popolare”, avverte il suo coordinatore Manuel Bompard su TF1.
Il tempo stringe per la formazione del governo perché sarà quello che porterà avanti la nuova legge finanziaria per il 2025, interrotta dalla censura, mentre il deficit peggiora e le agenzie di rating aggrottano la fronte. Il nuovo primo ministro ha ricevuto domenica il ministro uscente del Bilancio Laurent Saint-Martin, prima dell'esame di lunedì da parte dei deputati del progetto di legge speciale che consentirà la continuità dello Stato, in assenza di un bilancio adottato in tempo.
Sabato ha incontrato anche il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, e il presidente della Corte dei conti Pierre Moscovici. Tanti i profili possibili per Bercy, come quello di Roland Lescure.