Domenica scorsa, un surfista ha trovato il corpo senza vita di una donna al largo della spiaggia di Petit-Havre au Gosier in Guadalupa.
La vittima, 26 anni, presentava segni di violenza.
La procura di Pointe-à-Pitre ha aperto un’indagine per omicidio.
La pista dell’annegamento è stata subito esclusa dagli investigatori. I risultati dell’autopsia effettuata all’inizio della settimana hanno confermato la pista criminale dopo il ritrovamento domenica scorsa, 1 dicembre, di un corpo senza vita al largo della spiaggia di Petit-Havre au Gosier in Guadalupa.
A trovare la vittima in acqua intorno alle 16 è stato un surfista. La sua morte è stata annunciata alle 16:20 sul posto dai servizi di emergenza. La giovane, 26 anni, è stata subito identificata dalle sue coinquiline presenti domenica in spiaggia con lei, secondo un comunicato stampa del pubblico ministero di Pointe-à-Pitre, Caroline Calbo.
Il magistrato ha subito aperto un’indagine per omicidio dopo che sul corpo della vittima sono state notate tracce di violenza.
Segni di strangolamento e ferita alla testa
L’esame medico effettuato lunedì scorso ha rivelato quale è stata la causa della morte “multifattoriale” e il corpo “non presentava alcun segno indicativo di violenza sessuale”. Secondo una fonte vicina alle indagini, la giovane si era allontanata dal suo gruppo e si era diretta nel sottobosco per fare una telefonata. Il suo corpo, ritrovato in acqua, presentava segni di strangolamento e una ferita alla testa, secondo la stessa fonte.
Delle indagini è stata incaricata la Brigata Criminale della Polizia Nazionale (DTPN). Le indagini proseguono per identificare l’autore di questo delitto.
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