Passy. Le Marmotte dell’Improcalisse preparano un incontro di improvvisazione

Passy. Le Marmotte dell’Improcalisse preparano un incontro di improvvisazione
Passy. Le Marmotte dell’Improcalisse preparano un incontro di improvvisazione
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Per ridere molto! Tremare, vibrare, palpitare! E soprattutto, voglio anche salire sul palco per suonare… La troupe di improvvisazione Les Marmottes de l’Improcalypse incontrerà gli Improcalyptiques di Viry sabato 7 dicembre. Una serata da non perdere.

Immaginiamo una partita di hockey, senza ghiaccio: abbiamo un arbitro (con una maglietta a righe larghe), due squadre di sei giocatori e un pubblico, perché il pubblico partecipa alla partita. L’arbitro annuncia una durata che può andare da a pochi secondi a pochi minuti. Sceglie anche un tema (ad esempio “il vecchio sulla montagna”) e una categoria. Può essere “senza parole”, oppure “cantato”, “né sì né no”, ecc. Le squadre si consultano per qualche istante, il che permette al cerimoniere di spiegare le istruzioni al pubblico.

Le squadre poi propongono uno sketch, in due rappresentazioni successive o insieme. Al termine, il pubblico vota con una scheda per scegliere la performance migliore.

L’arbitro conta i punti e talvolta applica penalità se nota “falli”.

Un coach per prepararsi ai ruoli

Lo spettacolo dura circa due ore, a ritmo sostenuto, con una serie di scenette. Alla fine, l’arbitro proclama il vincitore assoluto, ma alla fine vincono tutti, perché tutti, compreso il pubblico, hanno contribuito a creare lo spettacolo.

È una vera sfida immaginare una storia, con i suoi personaggi e i suoi colpi di scena in pochi secondi, e incarnare questa storia, viverne le emozioni per condividerle con il pubblico. Come prepararsi all’inaspettato? “Si tratta di tecniche su cui lavoriamo continuamente per ottenere la battuta al momento giusto”, spiega Pauline, l’allenatore della troupe. Per una delle attrici: “È come uno sport di squadra. Contiamo sugli altri per riprenderci. Sappiamo che possiamo contare gli uni sugli altri se ci sentiamo in difficoltà”. Per Romain, presidente dell’associazione: “Bisogna ascoltare la propria ispirazione, il più piccolo indizio. Non è la testa che guida il corpo, è il corpo che guida la testa”.

I vincoli annunciati dall’arbitro stimolano la creatività, e il piacere fa il resto.

Lascia l’ego nello spogliatoio

Ogni giorno gli attori assumono molteplici ruoli: diventano idraulici, medici, madri, vicini di casa, ecc. Tante divise e tante mascherine che finiscono per risultare pesanti. Tante emozioni che conserviamo anche noi. Un’attrice dice che per lei l’improvvisazione è un modo per alleviare lo stress. Infatti, durante il “riscaldamento”, l’allenatore incoraggia gli attori a passare in pochi secondi dall’adolescente imbronciato al bambino estatico, o all’amante trafitto.

Quando abbandoniamo tutti i ruoli che sopportiamo quotidianamente, diventiamo liberi di giocare a essere chi vogliamo, compresi noi stessi.

È difficile? “Dipende”, temperano gli attori. Alcune persone non riescono a liberarsi dal peso dell’ego. Altri sono pronti a lasciarsi andare per poi divertirsi con i loro nuovi ruoli, per la durata di una scenetta.

Swiss

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