Lunedì 2 dicembre, con 96 voti favorevoli e 87 contrari, la Camera bassa del parlamento svizzero ha adottato un testo secondo il quale lo status S sarà concesso solo agli ucraini provenienti dalle regioni occupate dalla Russia o colpite dai combattimenti.
Lunedì 2 dicembre i parlamentari svizzeri hanno reso più restrittivo l’accesso degli ucraini allo status di protezione temporanea loro concesso dall’inizio dell’invasione russa.
Il governo svizzero, che si è opposto a questo testo, ha istituito questa protezione temporanea poco dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022. I rifugiati la ottengono seguendo una procedura rapida senza passare attraverso una procedura di asilo.
Quasi 66.000 ucraini avevano ottenuto questo status
Queste modifiche si sono rese necessarie perché “non si combatte più in gran parte dell'Ucraina”, ha assicurato il deputato dell'Unione Democratica del Centro (UDC, destra radicale), all'origine del testo, Pascal Schmid.
Secondo lui, fin dall'inizio della guerra la popolazione svizzera ha mostrato “grande solidarietà” agli ucraini che fuggivano dal loro Paese. “Ma la solidarietà raggiunge i suoi limiti quando il peso diventa troppo grande e gli abusi aumentano”.
Secondo Berna, alla fine di agosto quasi 66’000 ucraini avevano ottenuto lo status S. Le nuove restrizioni riguarderanno solo le nuove richieste. Il governo ha dichiarato che questo status rimarrà in vigore fino al ritorno della stabilità in Ucraina.
Durante la sessione parlamentare dedicata al voto, il ministro della Giustizia svizzero Beat Jans ha assicurato che “non esiste una zona sicura in Ucraina”. “Anche lontano dal fronte continuano gli attacchi russi con bombe, missili e droni”, ha continuato.
Questo voto, ha avvertito, “aiuta solo la Russia… mina la solidarietà europea e quindi fa il gioco della Russia”.
