Gli abitanti dell'agglomerato di Saint-Brieuc non hanno necessariamente lo stesso amministratore a seconda del comune. Per dieci di essi, tra cui Saint-Brieuc, la rete idrica è gestita direttamente da Saint-Brieuc Armor Agglomération. Per altri 17 il responsabile è Saur. Infine, per i restanti cinque comuni, situati nel Sud-Goëlo, il gestore è Baie d'Armor Eau.
Nel 2023 il servizio pubblico di acqua potabile ha servito 78.867 abbonati. Ciò rappresenta 169.647 abitanti, compresi i residenti stagionali. Questi 78.867 abbonati hanno consumato, in media, 103 m3 d'acqua nell'ultimo anno. Consumo in calo poiché era di 107 m3 nel 2022.
Ma in altre parti dell’agglomerazione si registrano cali di rendimento. In particolare Plaintel (-10,73%) e il territorio che comprende i comuni di Lanfains, Le Foeil, Le Leslay, Plaine-Haute, Quintin, Saint-Brandan e Saint-Gildas. Nonostante tutto, il rendimento medio dell'85,47%, rispetto all'80,1% a livello nazionale, “costituisce un buon risultato”, sottolinea l'agglomerato. L’anno scorso sono andati perduti 1,3 milioni di m3. Un dato in calo dell’11,5% rispetto al 2022.
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3 Mille campioni
Nel 2023 sono stati prelevati 516 campioni dalla rete di acqua potabile dell'area metropolitana di Briochine per testare la qualità microbiologica dell'acqua. Due test sono risultati non conformi. Si tratta di un tasso di conformità del 99,61% rispetto al 98,4% a livello nazionale. Saint-Brieuc Armor Agglomération precisa nel rapporto che “le due non conformità microbiologiche riscontrate sono state causate da difetti di clorazione”.
Sono stati prelevati altri 566 campioni per testare la qualità fisico-chimica dell'acqua. Con zero non conformità, la rete di agglomerazione raggiunge un tasso di conformità del 100%, rispetto al 97,7% a livello nazionale.
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4 Dodici impianti di trattamento delle acque reflue non conformi
All'ordine del giorno del consiglio urbano c'era un'altra relazione: quella sui servizi igienico-sanitari collettivi. Anche di lui non si è parlato in assemblea. Esaminandolo, però, vediamo che i problemi legati ai servizi igienico-sanitari, che hanno portato addirittura al divieto di rilasciare licenze edilizie per alcuni sindaci, sono ancora significativi.
Pertanto, su 35 opere di depurazione presenti sul territorio, dodici sono ritenute non conformi. E un altro, quello di Plourhan, rispetta i requisiti ma necessita di un maggiore monitoraggio. Tuttavia “l’impatto sui vincoli di urbanizzazione è contenuto in questa fase”, rassicura l’Agglomerato. Pur sottolineando che “cinque stazioni hanno beneficiato di uno sviluppo favorevole grazie ai lavori intrapresi”.