Questo lunedì, nel corso del processo per l’assassinio di Saul Paty, la corte procederà all’interrogatorio di Brahim Chnina, 52 anni, processato per associazione a delinquere terroristica. Di nazionalità marocchina, l’uomo che oggi si trova sul banco degli imputati è il padre della studentessa all’origine della polemica sulle lezioni di Samuel Paty e sulla sua presentazione delle caricature di Maometto.
Cofondatore di Aide-Moi, associazione che aiuta le persone a mobilità ridotta a recarsi in pellegrinaggio alla Mecca, è accusato di aver lanciato, insieme ad Abdelhakim Sefrioui, una vasta campagna di cybermolestie contro il professore.
Il 7 e 8 ottobre 2020 ha pubblicato video per stigmatizzare Samuel Paty e designarlo come bersaglio, nonché informazioni precise sulla sua identità e sul luogo della sua pratica professionale. Tra il 9 e il 13 ottobre Brahim Chnina ha avuto nove contatti telefonici con il terrorista Abdoullakh Anzorov.
In custodia cautelare dal 21 ottobre 2020, ha cercato, secondo l’amministrazione penitenziaria, di posizionarsi come vittima, non riconoscendo alcuna responsabilità per i fatti di cui è accusato.
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